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ECONOMIA

Pensioni

Inps, Boeri: "I cittadini non hanno da temere il disavanzo del 2016"

"Anche se l'Inps fallisse, e non sta avvenendo - ha spiegato ilpresidente dell'Inps - i cittadini continueranno ad avere le loro prestazioni e le loro pensioni"

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I cittadini non devono avere nulla da temere dal disavanzo dell'Inps previsto per il 2016. Lo ha detto il presidente dell'Istituto, Tito Boeri, parlando alla Commissione di controllo sugli enti previdenziali. "Anche se l'Inps fallisse, e non sta avvenendo - ha spiegato - i cittadini continueranno ad avere le loro prestazioni e le loro pensioni". Queste infatti sono erogate su base di leggi.

Boeri ha spiegato che è stata fatta un'operazione di "trasparenza" facendo un accantonamento più importante al fondo svalutazione crediti e questo ha portato al deterioramento del disavanzo. "Abbiamo fatto - ha spiegato Boeri riferendosi al bilancio preventivo 2016 - un accantonamento più importante al fondo svalutazione crediti. Prima si facevano accantonamenti più bassi per poi aumentarli a consuntivo. Ora li abbiamo fatti superiori e per questo c'è stato un deterioramento del disavanzo. Abbiamo fatto un'operazione di trasparenza. I cittadini non hanno nulla da temere. Anche se l'Inps fallisse, e non sta avvenendo, i cittadini continueranno ad avere le loro prestazioni e le loro pensioni perchè sono erogate sulla base delle leggi dello Stato''. L'Istituto sta analizzando proprio in questi mesi tutti i crediti non riscossi per valutare quali sono da considerare inesigibili.


Perdiamo 100 persone al mese, giacenze triplicheranno
L'Inps sta subendo una vera e propria 'emorragia di personale' con disagi rilevanti per gli utenti, ha detto il 
Boeri, durante un'audizione alla commissione di controllo degli enti previdenziali. "Stiamo perdendo più di 100 persone al mese" ha detto, chiedendo che ci siano "misure urgenti" da parte del governo. "Con il blocco del turn over nella P.a., che sara' totale nel 2016 e consentirà di sostituire una persona su quattro dal 2017, l'indice di giacenza è destinato a triplicare nel giro di pochi anni". Per questo "durante la
discussione della legge di stabilità avevamo chiesto maggiore flessibilità e la presa d'atto che c'è bisogno di investire in questa macchina". "In Italia il blocco del turn over continua da 15 anni impoverendo le istituzioni, nel contempo le tasse rimangono alte e nell'opinione pubblica si conferma l'idea di una pubblica amministrazione che è un corpo estraneo che estorce pagamenti come una sanguisuga", ha aggiunto Boeri, sottolineando che "questo circolo vizioso è evidente nel Paese e l'Inps è l'istituto che ne ha fatto le maggiori spese". "Il nostro personale è diminuito del 10% in tre anni", ha denunciato il presidente, e alcune sedi, come Roma EUR, hanno subito cali del -15% nel giro di un anno con conseguenze per i
servizi ai cittadini. "In queste sedi i tempi medi di attesa sono peggiorati del 20-30%" e con il personale attualmente a disposizione "sarebbero necessarie ventiquattro ore di lavoro al giorno per impedire l'accumularsi di giacenze".

Fare nuova governance, è necessario un cda
Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, torna a chiedere un intervento per mettere a punto una nuova governance dell'Istituto ribadendo la necessità di un consiglio di amministrazione. "Chiedo di ridurre il potere di cui oggi dispongo - ha detto parlando alla Commissione di controllo sugli enti previdenziali - abbiamo bisogno di un consiglio di amministrazione". Boeri ha sottolineato l'urgenza di questa riforma spiegando che sarebbe utile farla insieme alla riorganizzazione in atto nell'Istituto con l'accorpamento di
Inpdap e Enpals.