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ECONOMIA

Le rilevazioni sui rapporti di lavoro attivati

Inps: in tre mesi 268mila contratti grazie a taglio contributi previsto da legge di Stabilità

Oltre 206mila le assunzioni a tempo indeterminato, +24%. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi: "I dati ci dicono che la strada da percorrere è ancora lunga, ma la macchina finalmente è ripartita". Polemica la Cgil: "Regalo alle imprese"

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Nei primi tre mesi del 2015 sono stati quasi 268mila i rapporti di lavoro instaurati con l'esonero contributivo previsto dalla legge di stabilità. Lo fa sapere l'Inps sottolineando che 206.786 sono state le assunzioni a tempo indeterminato e 61.184 le trasformazioni di contratti a termine. Il numero più alto si è avuto a marzo.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi: "I dati sul lavoro ci dicono che la strada da percorrere è ancora lunga, ma la macchina finalmente è ripartita. Dopo cinque anni di crollo costante, tornano a crescere gli occupati". Secca la replica dei sindacati: "Non ci troviamo di fronte ad una vera svolta, ma ad un grande regalo alle imprese e a meno diritti per i lavoratori" commenta il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino.

L'istituto di previdenza precisa che sono stati rilevati tutti i rapporti di lavoro attivati e cessati nel periodo indicato, anche quelli in capo ad uno stesso lavoratore, con riguardo a tutte le tipologie di lavoro subordinato, incluso il lavoro somministrato e il lavoro intermittente. Sono esclusi invece i lavoratori domestici, quelli pubblici e i lavoratori agricoli. 

Variazione nette di oltre 200mila unità
La variazione netta per il lavoro a tempo indeterminato nei primi tre mesi 2015 è stata - sottolinea l'Inps - di 201.151 unità perché le attivazioni complessive sono state 619.826 (oltre a 470.785 contratti a tempo indeterminato vanno conteggiate le 122.645 trasformazioni di contratti a termine e le 26.396 trasformazioni di rapporti di apprendistato) a fronte di 416.675 cessazioni.

Attivazioni cresciute del 3,9 per cento
Le attivazioni nei primi tre mesi del 2015 sono state 1,33 milioni grazie a 470.785 assunzioni a tempo indeterminato (+24,1 per cento sul 2014) e 811.097 assunzioni a termine ( meno 3,8 sul 2014) mentre le assunzioni in apprendistato sono state 50.380 ( meno 15,4 per cento). Nel complesso le attivazioni sono cresciute del 3,9 per cento rispetto ai primi tre mesi del 2014 con un boom dei contratti a tempo indeterminato trainato dagli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilità (con un tetto di 8.060 euro l'anno per tre anni).

Cessazioni diminuite dell'11,8
Nel periodo sono invece diminuite le cessazioni (da 1.148.073 nei primi tre mesi del 2014 a 1.012.389 del primo trimestre 2015 con un meno 11,8 per cento) portando il saldo tra assunzioni e cessazioni a 319.873 contratti in più. L'Inps sottolinea che nei primi tre mesi dell'anno sono aumentate le trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine (122.645 con un più 4,2) e quelle di contratti di apprendistato (26.396 con un più 8,8).

Nuovi contratti, retribuzione media di 1859 euro lordi
Per i nuovi rapporti a tempo indeterminato (470.785 nuovi contratti, 122.645 trasformazioni e 26.396 trasformazioni di rapporti di apprendistato) il saldo positivo rispetto alle cessazioni è di 203.151 unità. La retribuzione media teorica per i rapporti di lavoro nel complesso attivati tra gennaio e marzo è stata di 1.859 euro lordi mensili con un calo dell'1,1 per cento sullo stesso periodo del 2014.

Le differenze nei calcoli dell'Istat
Nei giorni scorsi il presidente Inps, Tito Boeri ha spiegato la differenza nei dati con quelli diffusi dall'Istat con il fatto che l'Istat fa ricerche a campione e quindi dà cifre differenti dal dato amministrativo e che l'Istituto include nell'occupazione anche quella autonoma e irregolare. In pratica se un collaboratore viene assunto a tempo indeterminato nei dati Inps risulta un contratto di lavoro in più mentre per l'Istat l'occupazione complessiva non aumenta.