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ECONOMIA

I dati dell'Osservatorio

Inps, a maggio 1,3 milioni di famiglie con Reddito di cittadinanza

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A maggio i nuclei percettori di Reddito o pensione di cittadinanza sono stati 1,3 milioni per oltre 2,92 milioni di persone coinvolte. Lo si legge nell'Osservatorio Inps sul Reddito di cittadinanza secondo il quale il beneficio medio nel mese è stato di 551 euro per 717,7 milioni di spesa.   Nei primi cinque mesi del 2021  le famiglie che hanno ottenuto almeno una mensilità del beneficio sono state 1,6 milioni per quasi 3,63 milioni di persone coinvolte.

A maggio - segnala l'Inps - i nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC) sono stati1,18 milioni con un  importo medio mensile di 583 euro, mentre i percettori di Pensione di Cittadinanza (PdC) sono stati 125mila con  un importo medio di 263 euro. Nel complesso le famiglie conil beneficio nel mese sono oltre 1,3 milioni per 2,92 milioni di persone coinvolte.

Rispetto al mese di maggio 2020, in cui il numero totale di nuclei è stato pari a 1,12 milioni e l'importo medio mensile di539 euro, si è quindi registrato un incremento tendenziale del 16% in termini di nuclei beneficiari e una crescita dell'importo del 2%. Si registra una lieve variazione della composizione media dei nuclei beneficiari: nel 2019 (aprile-dicembre) è stata pari a 2,44 componenti, valore sceso a 2,34 nel 2020(gennaio-dicembre) e a 2,26 componenti nei primi mesi del 2021(gennaio-maggio).   

I beneficiari di reddito e pensione di cittadinanza si concentrano nel Sud e nelle Isole con oltre 818.000 famiglie e quasi due milioni di persone coinvolte. Le famiglie con minori che hanno il reddito sono 426.708 per 1.589.792 persone coinvolte e un importo medio di 669 euro. Sono molte di più le famiglie con un solo componente che hanno il beneficio (570.859) con un importo medio di 447 euro. Nel complesso le famiglie senza minori che hanno il reddito sono 873.862 per oltre 1,3 milioni di persone coinvolte.

Inps: in Campania 275.000 famiglie con Rdc, come l'intero Nord 
In Campania le famiglie che a maggio hanno percepito il reddito o la pensione di cittadinanza sono state oltre 275.000, un numero che sfiora quello dell'intero Nord (281.786). E' quanto emerge dalle tabelle appena pubblicate dall'Inps sul reddito di cittadinanza secondo le quali le persone coinvolte in Campania dal beneficio sono 716.000 mentre l'importo per famiglia medio è di 623 euro. Al Nord le persone coinvolte in 281.786 famiglie sono 557.500. L'importo medio per ogni nucleo è di 479 euro. Nel Sud e nelle Isole le famiglie titolari a maggio della misura di contrasto alla povertà sono 818.603 per 1.960.220 persone coinvolte.

Saldo annuo posti di lavoro positivo a marzo, +191.000
Il saldo annualizzato delle posizioni di lavoro, vale a dire  la differenza tra le posizioni di lavoro in essere alla fine del mese osservato rispetto al valore analogo alla medesima data dell'anno precedente a marzo torna positivo per 191.000 unità. Lo rileva l'Inps nell'Osservatorio sul precariato. Il confronto è sul mese nel quale è iniziato il lockdown. Il saldo annualizzato ha risentito per larga parte del 2020 delle conseguenze dell'emergenza sanitaria presentando un andamento negativo fino a settembre, con un lieve recupero nei mesi di ottobre e novembre, per poi tornare negativo fino a febbraio 2021 (-37.000). Il mese di marzo 2021 - scrive l'Inps -presenta invece una crescita pari a 191.000 unità; questo risultato è frutto di un saldo positivo dei contratti a tempo indeterminato (+208.000) e in somministrazione (+64.000), mentre restano ancora tutti negativi i saldi dei restanti contratti,seppur in recupero rispetto a febbraio. 

Il dato dei contratti a tempo indeterminato risente del blocco dei licenziamenti in vigore fino a fine giugno per alcuni settori e fino a fine ottobre per gli altri.

In primi 3 mesi saldo positivo 271.000 posti
La variazione netta dei posti di lavoro nei primi tre mesi dell'anno (assunzioni, più trasformazioni meno cessazioni) è stata positiva per 271.000 posti. Lo si legge nell'Osservatorio Inps sul precariato secondo il quale la variazione netta per i contratti a tempo indeterminato è stata pari a 96.041 unità mentre quella dei contratti a termine è stata positiva per 107.930 unità. Il saldo è positivo anche per le altre tipologie di lavoro.

Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi tre mesi del 2021 sono state 1.274.000, con una contrazione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-18%) in parte dovuta per i mesi di gennaio e febbraio agli effetti dell'emergenza legata alla pandemia da Covid-19, mentre a marzo 2021 si registra un recupero (+16%) rispetto allo stesso mese del 2020, periodo nel quale è iniziato il lockdown.

Il calo ha riguardato tutte le tipologie contrattuali,risultando però più accentuato per le assunzioni con contratto intermittente (-36%) e a tempo indeterminato (-25%). Dati gli effetti diffusi e trasversali, la flessione ha riguardato nel primo trimestre le assunzioni per tutte le classi dimensionali eper tutte le tipologie orarie; si evidenzia però una flessione più accentuata nelle imprese fino a 100 addetti (-22%) e per i rapporti di lavoro part-time (-26%).     

 Le trasformazioni da tempo determinato nel primo trimestre del 2021 sono state 111.000, anch'esse in flessione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-36%); nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo sono aumentate del +13%.
 
Le cessazioni nei primi tre mesi del 2021 sono state in complesso 1.003.000. La diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-33%) è stata particolarmente accentuata per i contratti stagionali (-58%) e i contratti intermittenti(-48%); per i contratti a tempo indeterminato nei mesi di gennaio e febbraio si registra una riduzione del 33%, mentre a marzo si ha una inversione con un incremento del 7%. La contrazione dei licenziamenti economici relativi a rapporti di lavoro a tempo indeterminato è stata nel primo trimestre del 2021, rispetto al corrispondente trimestre dell'anno precedente,pari al 65%; nel contempo i licenziamenti disciplinari sono aumentati dell'8%. La cessazione per fine contratto è la tipologia che presenta la riduzione più marcata a causa della forte riduzione nelle assunzioni di contratti a termine (-38%).

Nel periodo gennaio-marzo 2021, sono stati 7.292 i rapporti di lavoro (4.468 assunzioni e 2.824 trasformazioni a tempo indeterminato) che hanno usufruito dei benefici previsti dall'esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni (leggen. 205/2017), valore in forte diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente,

Nel I trimestre -65% licenziamenti economici
I licenziamenti di natura economica nel primo trimestre del 2021 sono stati 54.420 con un calo del 65% rispetto ai 157.302 registrati nello stesso periodo dell'anno scorso. Lo si legge nell'Osservatorio Inps sul precariato secondo il quale sono invece aumentati i licenziamenti cosiddetti disciplinari passati da 27.853  a29.419 (+8%). I licenziamenti da contratto a tempo indeterminato sono stati  36.140 a fronte dei 104.403 del primo trimestre 2020. I dati risentono delle misure sul blocco dei licenziamenti introdotte dal Governo per fronteggiare la crisi economica seguita alla pandemia.