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POLITICA

Governo

Intercettazioni, problemi sul decreto che arriva al Senato: esame in Commissione

Iv: se si forza si rompe. Sì a fiducia, no a provocazioni

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In aula al Senato arriva il decreto intercettazioni per la discussione generale. Sul provvedimento, spiegano fonti Iv, il partito di Matteo Renzi voterà lealmente la fiducia al testo proposto da Bonafede e approvato dal Cdm . "Qualunque altra modifica potrà passare soltanto attraverso emendamenti condivisi da tutte le forze di maggioranza. Chi votasse emendamenti non condivisi con il resto della coalizione sarebbe responsabile della rottura della maggioranza. Ci auguriamo che prevalgano saggezza e unità", aggiungono le stesse fonti.

Il decreto Intercettazioni, attualmente all'esame della commissione Giustizia del Senato, fa discutere gli alleati per l'emendamento 2.86 presentato dal senatore di Leu, Pietro Grasso, che prevede la possibilità di utilizzare le intercettazioni anche per i reati per i quali non si sta indagando, purché siano reati per i quali è previsto l'utilizzo degli ascolti. Il testo, che vede la contrarietà di Italia viva, è già una riformulazione, arrivata - viene spiegato da fonti di maggioranza- dopo un vertice a via Arenula la scorsa settimana, al quale anche i renziani erano presenti. Sulla proposta di modifica, però, la spaccatura resta. 

In una riunione dei capigruppo con il ministro Bonafede ha provato a sbrogliare la matassa. Iv ha ribadito di essere pronta a votare la fiducia al decreto, ma nella versione approvata dal Consiglio dei ministri. Senza modifiche. Nuova convocazione della commissione Giustizia del Senato, mentre viene aggiornata di qualche ora la discussione in Aula.    

Il nuovo rinvio fa scoppiare la bagarre, con FdI e Lega che protestano: "Siamo alla farsa", sbotta Alberto Balboni di FdI. Il decreto scade il prossimo 29 febbraio.