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MONDO

Conservatori verso la sconfitta

Iran, ampiamente in testa a Teheran i riformisti di Rohani e Rafsanjani

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I candidati riformisti stravincono a Teheran, per la corsa ai seggi in Parlamento, e conquistano le prime posizioni anche nell'Assemblea degli esperti. Nella capitale iraniana lo schieramento conquista 29 seggi sui 30 seggi che spettano a Teheran. La Lista della Speranza, che riunisce riformisti e moderati che sostengono il presidente Hassan Rohani, è infatti in testa in tutti i seggi, ad eccezione di uno, andato al leader della lista rivale dei conservatori.

Schieramento moderato ai primi posti nell'Assemblea degli esperti 
L'ex presidente Rafsanjani e l'attuale presidente Rohani, entrambi dello schieramento riformista-moderato, guidano la lista dei 16 eletti all'Assemblea degli esperti nel collegio elettorale di Teheran, secondo dati definitivi annunciati dal ministero degli interni e citati da Press Tv. I primi posti conquistati sulla base del voto sono tutti occupati da riformisti e moderati.

L'Assemblea degli esperti, 88 membri in carica per 8 anni, sarà chiamata a scegliere al suo interno il successore della guida suprema qualora Khamenei muoia o si dimetta. 

Tra i primi 16 nomi figurano anche tre grandi religiosi conservatori, che hanno sempre assunto posizioni ostili ai riformatori: si tratta dell'ayatollah Ahmad Jannati, capo del Consiglio dei Guardiani della Costituzione, dell'ayatollah Mohammad Yazdi, capo dell'Assemblea degli esperti, e dell'ayatollah Mohammad-Taghi Mesbah Yazdi. Al momento figurano rispettivamente alla decima, 12esima e 16esima posizione.

Rohani: "Tempo di aprire un nuovo capitolo"
Le elezioni hanno dato al governo iraniano più credibilità e più potere, ha dichiarato il presidente dell'Iran, Hassan Rohani, secondo quanto ha riferito l'agenzia di stampa Irna. "La competizione è finita. È tempo di aprire un nuovo capitolo nello sviluppo economico dell'Iran, sulla base delle capacità del Paese e delle opportunità internazionali", ha affermato Rohani, aggiungendo che il governo collaborerà con chiunque sia eletto. 

L'affluenza
Secondo il ministero dell'Interno sono stati 3,9 milioni gli elettori della provincia di Teheran, su complessivi 8,5 milioni, a recarsi alle urne, per un'affluenza del 45% per la provincia. Nella sola Teheran l'affluenza è stata del 42% mentre in tutto il Paese è stata di circa il 60%.

Le elezioni hanno visto una forte mobilitazione e svariati rinvii delle chiusure dei seggi per permettere a tutti di votare. Prima chiamata alle urne dopo l'accordo sul nucleare, il voto è visto come un test sul presidente Hassan Rohani, grande promotore dell'intesa con le principali potenze mondiali.

Il ballottaggio
Un ballottaggio per le elezioni parlamentari si terrà tra fine marzo e fine aprile in alcune città dove i candidati non hanno ottenuto il minimo richiesto del 25% dei voti. Lo riporta la tv di Stato citando il ministro dell'Interno, Abdolreza Rahmani Fazli.