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MONDO

Iraq

A Mosul avanzano le truppe irachene, Isis reagisce: ambulanze-bomba a nord di Baghdad

A Mosul, la bandiera irachena torna a sventolare su molti edifici. Si comincia a guardare al futuro con occhi diversi, mentre attacchi suicidi fanno almeno 21 morti e oltre 100 feriti. Tikrit dichiara il coprifuoco, a Samarra strage di pellegrini sciiti

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Foto di archivio

A Mosul, le forze speciali irachene avanzano distretto dopo distretto. La bandiera irachena torna a sventolare su molti degli edifici che gli uomini del Califfo Nero avevano sotto controllo da ormai due anni. Mentre la gente piange guardando al futuro con occhi diversi.  Ma Isis reagisce. Sono almeno 21 le persone uccise in attentati suicidi a Tikrit e Samarra. Gli attacchi sono stati condotti da kamikaze alla guida di ambulanze cariche di esplosivi: 13 persone sono morte a un posto di blocco all'ingresso meridionale di Tikrit, otto in un parcheggio per pellegrini sciiti a Samarra. Decine di persone sono state ferite. In entrambe le città le autorità hanno dichiarato il coprifuoco, per il timore di altri attacchi.

Le violenze si verificano mentre le forze irachene, sostenute dalla coalizione internazionale, combattono per cacciare lo Stato islamico dalla città di Mosul. Le forze speciali sono entrate nei distretti orientali, dove hanno incontrato forte resistenza da parte dei jihadisti che hanno piazzato autobombe e dispiegato cecchini e mortai.

Ieri della visita alla linea del fronte di Mosul da parte del premier iracheno, Haider al-Abadi, che in serata ha fatto tappa a Erbil, nel Kurdistan iracheno, per incontrare la leadership curda. Abadi, arrivato in elicottero con alcuni comandanti militari, ha assicurato che "Mosul sara' liberata presto", che tutto procede secondo i piani e ha anche fatto notare che al momento il flusso di profughi uscito dalla roccaforte dell'Isis in Iraq e' minore del previsto (ma non ha fornito numeri).

L'esercito iracheno e le forze paramilitari alleate, insieme ai peshmerga curdi e con il sostegno della coalizione internazionale a guida americana, hanno cominciato l'offensiva contro Mosul il 16 ottobre scorso: rispetto ai primi giorni, la resistenza dei jihadisti sunniti del sedicente califfo Abu Bakr al Baghdadi e' sempre piu' forte.

In citta' la battaglia e' molto aspra: le truppe speciali della Forza Anti - Terrorismo (Cts) stanno cercando in queste ore di rendere sicuri i quartieri orientali conquistati nei giorni scorsi, incluso quella di Al-Zhara, dove erano penetrate venerdi'. Le parti continuano a bersagliarsi con i cecchini in azione dai tetti degli edifici e con sporadici colpi di mortaio. Gli scontri piu' intensi si concentrano nella zona di al-Bakr. Le cose vanno meglio per la composita' forza anti-Isis fuori da Mosul: unita' dell'esercito e della polizia di Baghdad sono entrate sabato nella localita' di Hamam al Alil, a 15 km a sud di Mosul, dove e' stata issata la bandiera irachena.

Al-Abadi ha assicurato che "le operazioni militari procedono secondo i piani". "Le nostre forze stanno avanzando su tutti i fronti e non c'e' alcun ripiegamento", ha detto in un comunicato letto in tv. Al-Abadi e' tornato a invitare i jihadisti sunniti ad arrendersi. "Il mio messaggio e' che se vogliono salvare le proprie vite, devono deporre subito le armi". Infine il premier iracheno ha fatto notare che al momento "il flusso di profughi in uscita da Mosul e' minore di quello che si attendeva".