Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Iraq-in-fiamme-Yazidi-tra-fuga-e-massacri-Ancora-raid-Usa-38154aeb-0844-4382-afe5-b6cda8ed8dd8.html | rainews/live/ | true
MONDO

Il Papa: "I perseguitati dipendono da noi"

Iraq in fiamme: Yazidi tra fuga e massacri. Proseguono i raid Usa

Almeno 20mila Yazidi sfuggono a Isis, ma altrettanti rischiano un massacro. Non si ferma l'operazione Usa con droni e aerei; l'Ue: "Indagare su crimini contro umanità". La Francia non intende intervenire militarmente ma trovare il modo di fornire armi ai peshmerga. A Baghdad scontro politico tra il "premier" uscente e il presidente

Condividi
Iraq (ansa)
Uno scenario fatto non solo di morti, di centinaia di vittime, di schiavitù; quello seminato nel nord dell'Iraq dall'Isis è un orrore fatto di torture e persecuzioni al confine con la realtà. I miliziani sunniti avrebbero seppellito vive alcune delle vittime, tra le quali mamme e bambini. 300 donne fatte schiave, almeno 500 membri della comunità religiosa Yazidi uccisi e ammassati in fosse comuni.
 
In fuga dai monti di Sinjar
Sono invece riuscite a fuggire 20.000 delle almeno 40.000 persone appartenenti alla minoranza religiosa intrappolate da giorni sui monti di Sinjar, sotto la minaccia dei jihadisti. I profughi hanno lasciato la montagna irachena del Sinjar, dov'erano rimasti intrappolati in fuga dalle persecuzioni dello Stato islamico. Il varco è stato aperto dall'intervento americano di ieri, che avrebbe dato modo a metà degli sfollati di attraversare la Siria e e poi rientrare nel Kurdistan.
 
Operazione Usa
Proseguono i raid Usa con droni e aerei nel nord dell'Iraq contro i miliziani. L'aviazione statunitense ha sferrato venerdì scorso il primo attacco contro le postazioni dello Stato islamico. Intento, proteggere i Peshmerga che si stanno opponendo agli jihadisti. In 5 ore - ha spiegato alla Cnn il Comando militare statunitense - sono stati colpiti 5 obiettivi, inclusi blindati e una postazione per mortai dello Stato Islamico. Ma i lanci – come ha spiegato il presidente Usa Barack Obama - sono stati anche di aiuti umanitari ai membri delle minoranze religose in sofferenza per cibo e acqua.
 
Curdi riconquistano prima città
La televisione panaraba Al Jazira ha riferito che le forze dei Peshmerga curdi hanno riconquistato il 10 agosto la città di Makhmur, grazie ai raid aerei americani. Makhmur si trova 30 chilometri a sud di Erbil, capitale della regione autonoma del Kurdistan.

Maliki chiede impeachment presidente
A Baghdad in questi minuti sembra invece respirarsi aria di golpe. E' in corso uno scontro politico tra il premier uscente, lo sciita Nouri al Maliki - che non intende rinunciare al tentativo di formare per la terza volta un governo - ed il presidente, il curdo Fuad Masum, di cui ha chiesto al Parlamento la messa in stato d'accusa. Il tutto mentre c'è un massiccio schieramento di forze intorno alla "zona verde" di Baghdad.
 
La diplomazia
Prosegue il lavoro della diplomazia. L’Unione Europea in una nota ha affermato “la necessità di indagare  sui crimini contro l'umanità” nel Nord del Paese. Il ministero degli Esteri francese Laurent Fabius, in una conferenza stampa a Erbil, accanto a Massud Barzani - presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno - ha spiegato che il suo Paese non intende intervenire militarmente, ma, in accordo con i partner Ue, intende trovare il modo di fornire armi ai peshmerga curdi. Il nostro ministro degli Esteri Federica Mogherini a Rainews24 ha detto che Il governo italiano sta valutando "nuove iniziative" sull'emergenza sfollati nel nord dell'Iraq che potrebbero "coinvolgere anche il ministero della Difesa".
 
Il Papa: preghiera e aiuto economico
Papa Francesco, nel frattempo, è tornato sull'Iraq nell'Angelus: "Siamo sgomenti e increduli per le persecuzioni" nel Paese, dice da da Piazza San Pietro. E su twitter torna a scrivere i suoi appelli, spiegando che le persone private delle loro case "dipendono da noi" e poi rivolge due inviti: uno alla preghiera, l’altro a dare un aiuto materiale. Lui stesso ha consegnato al cardinale Fernando Filoni, il suo personale inviato in Iraq, "una somma da impiegare per aiuti urgenti alle persone più colpite".