Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Iraq-truppe-irachene-riconquistano-il-50-di-Ramadi-cc796943-7f41-40fd-a0b6-5937542cd053.html | rainews/live/ | true
MONDO

Guerra al terrore

Iraq, truppe irachene riconquistano il 50 % di Ramadi

Le forze governative avanzano a Ramadi, la città a nord di Baghdad, che da maggio scorso è controllata dallo Stato Islamico. Il pesidente del Senato Grasso: "importante il ruolo degli italiani nella missione in Iraq"

Condividi
Le truppe governative irachene hanno strappato finora all'Isis "oltre il 50 per cento" della città di Ramadi -90 km a ovest di Baghdad - che dal maggio scorso è controllata dallo Stato islamico. Lo riferisce la televisione panaraba Al Jazira, citando fonti militari di Baghdad.

"Le forze anti-terrorismo irachene sono entrate all'alba di oggi nel centro di Ramadi", capoluogo della provincia irachena di Anbar, dove è in corso una vasta operazione contro l'Is, ha annunciato ieri il portavoce delle forze irachene, Sabah Al Numaan, in dichiarazioni a Iraqi Media Network. Le forze irachene hanno "iniziato operazioni di rastrellamento nei quartieri" di Ramadi e hanno "ucciso molti" combattenti dell'Is, ha aggiunto. Lo stesso portavoce in dichiarazioni alla tv satellitare al-Arabiya ha spiegato che "le operazioni di rastrellamento dureranno 72 ore" e che "sinora" le forze irachene "non hanno incontrato particolare resistenza" da parte dei jihadisti dell'Is.

L’attacco, che era stato annunciato nei giorni scorsi con alcuni volantini lanciati sulla cttà in cui si chiedeva alla popolazione di lasciare la zona, è stato preceduto da raid aerei americani, ma il fattore decisivo è l’impiego massiccio di milizie tribali sunnite. Le forze del governo di Baghdad hanno lanciato ponti mobili sull’Eufrate per entrare direttamente nel cuore dei quartieri controllati dall’Isis. “stiamo incontrando poca resistenza” hanno dichiarato i responsabili “solo trappole esplosive e cecchini, ma ce li aspettavamo”. Stavolta le brigate del popolo, le milizie sciite, più volte accusate di abusi e violazioni contro la popolazione dei distretti sunniti, sono state escluse dall’azione.

Otto comandanti Is uccisi in raid aerei su Hawija e Anbar
"Otto comandanti" dell'Is sono stati uccisi in raid aerei delle forze irachene in Iraq. Lo hanno annunciato in una nota i militari di Baghdad, come riferisce la tv di Stato irachena. "I caccia F-16 hanno ucciso in raid su Hawija e Anbar decine di terroristi, compresi otto comandanti di Daesh". Hawija è una città a 210 km a nord di Baghdad. Nel capoluogo della provincia di Anbar, Ramadi, è in corso una vasta operazione contro l'Is, che controlla l'area da maggio. Ieri il portavoce delle forze irachene, Sabah Al Numaan, ha annunciato che "le forze anti-terrorismo irachene sono entrate all'alba nel centro di Ramadi", che si trova a 90 km a ovest di Baghdad.

Grasso:  importante il ruolo degli italiani nella missione in Iraq
"Sono appena rientrato da una missione molto intensa in uno dei luoghi di cui in questi giorni tutti parlano, l'Iraq. Ho visitato prima Baghdad poi Erbil, nella regione del Kurdistan, a pochissimi chilometri dal fronte della guerra contro l'Isis". Lo scrive su Facebook il presidente del Senato, Pietro Grasso. "E' difficile riportare in poche parole la complessità di quanto avviene in quella zona e l'importanza  della presenza italiana. In questi due giorni ho incontrato a Baghdad il presidente della Repubblica dell'Iraq e il presidente del Parlamento; a Erbil il primo ministro e il presidente del Kurdistan iracheno, che e' anche il comandante di fatto dei Peshmerga, i combattenti che sul territorio hanno ripreso il controllo di intere citta' che erano finite sotto la bandiera nera dei terroristi. L'ultima di queste e' Sinjar, mentre sono in corso da ieri i combattimenti a Ramadi. Il momento più commovente è stato l'incontro con i volontari italiani e le 1200 famiglie di profughi ospitate nel campo di Ashti", scrive ancora.  "Ci sono circa 6000 persone e 1500 bambini, che mi hanno accolto cantando una versione curda di Jingle Bells e mostrandomi con orgoglio i loro disegni e dei piccoli doni
realizzati da loro stessi nella scuola della cooperazione italiana. Incontrando i nostri militari, che addestrano le forze armate e la polizia a Baghdad e ad Erbil, ho sentito molte storie", aggiunge.