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MONDO

Lo ha annunciato il Ministro degli Esteri

Turchia, primi raid con la coalizione anti-Isis in Siria

La Turchia ha lanciato sulla Siria i primi raid aerei congiunti con la Coalizione internazionale anti-Isis a guida Usa. Fonti militari: "Colpiti obiettivi vicino Aleppo"

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Jet turchi hanno partecipato per la prima volta alle operazioni della coalizione internazionale a guida Usa contro obiettivi in Siria dei jihadisti dell'Isis.
I caccia militari di Ankara, afferma un comunicato del ministero degli Esteri citato dai media turchi, "hanno colpito ieri in tarda serata obiettivi dell'Isis in Siria".

"I nostri jet hanno iniziato ieri sera a condurre operazioni congiunte con i velivoli della coalizione contro obiettivi di Daesh che rappresentano anche una minaccia per il nostro Paese", si legge nel comunicato.

Il 24 agosto Ankara aveva annunciato che Stati Uniti e Turchia avrebbero presto lanciato operazioni aeree congiunte e "ad ampio raggio" nel nord della Siria nell'ambito della coalizione internazionale che combatte contro l'Isis. Ma le forze di sicurezza turche avevano continuato a concentrarsi nel realizzare attacchi contro i militanti del Partito dei lavoratori curdo (Pkk).

Colpiti obiettivi vicini ad Aleppo
Sarebbero sette finora gli obiettivi colpiti nel corso dei primi raid aerei congiunti tra la Turchia e la coalizione internazionale. Ad essere centrati - riporta l'emittente televisiva turca NTV Channel citando fonti militari - sono state sette postazioni dell'Isis nell'area nord della città siriana di Aleppo.

Elezioni il primo novembre
​Ieri il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha approvato la composizione del  governo che traghetterà la Turchia verso le elezioni anticipate del prossimo 1 novembre. Inizia così una nuova fase che, in ossequio a un iter costituzionale, in seguito al fallimento delle consultazioni e allo spirare del termine di 45 giorni previsto per l'espletamento del mandato esplorativo, prevede la formazione di un governo ad interim in cui siano rappresentati tutti i partiti -compresi i curdi- che siedono in parlamento, in base ai rapporti di forza così come emersi dai risultati delle ultime elezioni.

I repubblicani del Chp e i nazionalisti dell'Mhp si sono però rifiutati di far parte del
governo insieme all'Akp, con l'eccezione di un deputato nazionalista divenuto vice premier. Di conseguenza i dicasteri riservati a Chp e Mhp sono stati occupati da figure tecniche e, paradossalmente, l'Akp si trova al governo insieme ai filo curdi dell'Hdp, dopo averli ripetutamente accusati nell'ultimo mese di essere l'ala politica dei ribelli separatisti del Pkk.

Seguivano scontri con Pkk, due giornalisti britannici arrestati
Ieri la notizia che due giornalisti britannici sono stati arrestati nell'Anatolia sud-orientale, insieme alla loro guida-interprete locale, con l'accusa di aver realizzato servizi nelle aree a maggioranza curda senza essersi prima regolarmente accreditati presso le autorità turche.

Secondo fonti riservate delle forze di sicurezza, si tratta del reporter Jake Hanrahan e dell'operatore Philip Pendlebury, inviati dell'emittente televisiva americana 'Vice News': a quanto sembra stavano seguendo scontri armati tra forze governative di Ankara e ribelli del Pkk, con cui sarebbero stati in stretti rapporti, tra le montagne del distretto di Baglar, nella turbolenta provincia di Diyarbakir.