MONDO
Terrorismo
L'incubo nero nel cuore dell'Occidente: il 2015 sotto il segno dell'Isis
Dalla strage nella redazione di Charlie Hebdo a quella nel museo Bardo di Tunisi, dall'aereo russo precipitato nel Sinai ai massacri di Parigi: il 2015 si chiude con il triste primato di 'annus horribilis' del terrorismo sotto il segno dell'Isis

Incalzato nella sue roccaforti in Siria e in Iraq - dove ha registrato alcune sconfitte rispetto al 2014 -, il 'califfato' ha allungato la sua ombra all'estero, passando dai video delle decapitazioni all'incubo degli attacchi nel cuore dell'Europa o nei Paesi del turismo occidentale.
In alcuni casi gli attentati sono stati accuratamente pianificati e compiuti direttamente da uomini dell'Isis, in altri il 'califfato' ha semplicemente ispirato uomini o donne entrati comunque in contatto con ambienti dell'Islam radicale.
Si parte da mercoledì 7 gennaio con la strage nella redazione della rivista satirica Charlie Hebdo, 'colpevole' di aver realizzato una vignetta sul 'califfo' Abu Bakr al-Baghdadi. L'attentato dei fratelli Kouachi è in realtà rivendicato da al Qaeda nello Yemen ma il loro complice Ahmed Coulibaly, autore del successivo eccidio al supermarket kosher, in un video postumo proclama la sua fedeltà allo Stato Islamico.
A febbraio un altro killer entra in azione a Copenaghen, anche in questo caso ispirato dall'Isis.
Il 18 marzo è la volta del museo Bardo di Tunisi e l'attacco - che provoca 23 vittime - è direttamente rivendicato dai miliziani del 'califfato'.
Ancora nel mirino la Tunisia con la strage sulla spiaggia di Sousse del 26 giugno: 38 morti e il marchio dell'Isis.
L'11 luglio un'autobomba esplode fuori dal consolato italiano al Cairo, uccidendo una persona; i 'soldati' dello Stato Islamico rivendicano sui social.
Il 10 ottobre due bombe falciano 97 persone durante una manifestazione pacifista ad Ankara; gli inquirenti sospettano che dietro l'attentato vi sia la mano dell'Isis.
Il 31 ottobre un Airbus russo, partito dalla nota località turistica di Sharm el-Sheikh, precipita nel Sinai: muoiono le 224 persone a bordo, molti turisti russi, e l'inchiesta conduce alla pista della bomba; un gruppo affiliato all'Isis rivendica.
Il 13 novembre tre commando in azione a Parigi massacrano 130 persone in quello che viene ritenuto il più sofisticato e spettacolare attacco all'Occidente dai tempi dell'11 settembre. La firma, anche in questo caso, è di Abu Bakr al-Baghdadi; la maggior parte dei killer erano immigrati europei di seconda generazione.
Il 2 dicembre, infine, una coppia di pakistani radicalizzati, marito e moglie, uccide 14 persone a San Barnardino, in California: la giovane madre, prima di agire, ha espresso la sua fedeltà all'Isis.
In alcuni casi gli attentati sono stati accuratamente pianificati e compiuti direttamente da uomini dell'Isis, in altri il 'califfato' ha semplicemente ispirato uomini o donne entrati comunque in contatto con ambienti dell'Islam radicale.
Si parte da mercoledì 7 gennaio con la strage nella redazione della rivista satirica Charlie Hebdo, 'colpevole' di aver realizzato una vignetta sul 'califfo' Abu Bakr al-Baghdadi. L'attentato dei fratelli Kouachi è in realtà rivendicato da al Qaeda nello Yemen ma il loro complice Ahmed Coulibaly, autore del successivo eccidio al supermarket kosher, in un video postumo proclama la sua fedeltà allo Stato Islamico.
A febbraio un altro killer entra in azione a Copenaghen, anche in questo caso ispirato dall'Isis.
Il 18 marzo è la volta del museo Bardo di Tunisi e l'attacco - che provoca 23 vittime - è direttamente rivendicato dai miliziani del 'califfato'.
Ancora nel mirino la Tunisia con la strage sulla spiaggia di Sousse del 26 giugno: 38 morti e il marchio dell'Isis.
L'11 luglio un'autobomba esplode fuori dal consolato italiano al Cairo, uccidendo una persona; i 'soldati' dello Stato Islamico rivendicano sui social.
Il 10 ottobre due bombe falciano 97 persone durante una manifestazione pacifista ad Ankara; gli inquirenti sospettano che dietro l'attentato vi sia la mano dell'Isis.
Il 31 ottobre un Airbus russo, partito dalla nota località turistica di Sharm el-Sheikh, precipita nel Sinai: muoiono le 224 persone a bordo, molti turisti russi, e l'inchiesta conduce alla pista della bomba; un gruppo affiliato all'Isis rivendica.
Il 13 novembre tre commando in azione a Parigi massacrano 130 persone in quello che viene ritenuto il più sofisticato e spettacolare attacco all'Occidente dai tempi dell'11 settembre. La firma, anche in questo caso, è di Abu Bakr al-Baghdadi; la maggior parte dei killer erano immigrati europei di seconda generazione.
Il 2 dicembre, infine, una coppia di pakistani radicalizzati, marito e moglie, uccide 14 persone a San Barnardino, in California: la giovane madre, prima di agire, ha espresso la sua fedeltà all'Isis.