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MONDO

Su twitter minacce al rifornimento di gas e petrolio

Isis. Dal web ancora avvertimenti all'Italia. Stavolta non si tratta di sangue, ma di gas e petrolio

All'interno di un articolo dal titolo "Roma, dalla Libia terra del Califfato stiamo arrivando" e apparso su un profilo twitter legato ai jihadisti dell'isis c'è una mappa in cui viene indicato il tracciato del gasdotto Greenstream che da Wafa, in Libia, arriva a Gela. Poi l'avvertimento: “Italiani, attenti!!!! Ogni stupido passo vi costerà caro, la vostra gente si riscalda con il gas libico, le vostre fabbriche e le vostre auto vanno con il nostro petrolio"

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Isis
La minaccia, nell'era della connection economy, dei social network, arriva di nuovo dal web. L'Isis viaggia anche in Rete, non solo a bordo di camionette e gipponi con la bandiera del califfato issata. Su Twitter il movimento si rivolge all'Italia e, in particolare alla Capitale. Il titolo del testo, scritto in arabo - che da giorni scuote la Capitale e non solo - è “Roma, dalla Libia terra del Califfato stiamo arrivando”. L'articolo, il cui link è apparso su un account twitter legato a jihadisti libici, è scritto da un certo Abu Rhaim Al Libi che nella stessa pagina ha postato due foto inquitanti: la prima ritrae un jihadista armato dell'Isis che guarda un Colosseo in macerie e da cui escono colonne di fumo. Sul monumento sventola la bandiera nera di al Baghdadi. 
 
Nella seconda, a suo modo forse la più inquitante per il senso della minaccia potenziale, è una mappa. Una semplice cartina in cui viene indicato il tracciato del gasdotto Greenstream che da Wafa, in Libia, arriva a Gela, in Sicilia. Si tratta di una delle principali linee di rifornimento energetico dell'Italia.

"Le onde ancora ci separano - si legge nel testo in arabo - ma “Bahr Essalam” (il mar Mediterraneo, ndr) è un mare piccolo e ogni vostro stupido passo incendierà tutto. Italiani, attenti!!!! Ogni stupido passo vi costerà caro, la vostra gente si riscalda con il gas libico, le vostre fabbriche e le vostre auto vanno con il nostro petrolio", afferma ancora. Poi lo scrittore prosegue icitando tutti i Paesi confinanti, dalla Tunisia all'Egitto. E ancora attacchi agli italiani: "Siete i cani da guardia" dei Paesi arabi, scrive facendo riferimento a punizioni e torture. Si cita anche Omar al-Mukhtar, l'eroe libico della resistenza anti-italiana negli Anni 20 del secolo scorso.