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MONDO

Si conobbero nelle carceri Usa in Iraq

Isis, Spiegel: l'artefice del successo del Califfo è un ex colonnello di Saddam

Un documento segreto di 31 pagine che il giornale tedesco è riuscito ad ottenere spiega come, dal 2010, Haji Bakr abbia messo in campo le strategie apprese nei servizi per costruire la figura del Califfo e trasformarlo nel terrore di mezzo mondo, in Medio Oriente come in Usa e in Europa

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A trasformare l'Isis che Obama, in rapporto ad al Qaeda, definì "una "squadra di riserve di basket" nel cerbero del terrore di oggi sarebbe stato Abd Muhammad al-Khlifawi, ex colonnello dell'intelligence dell'aeronautica di Saddam Hussein. Secondo un documento segreto ottenuto dal tedesco Spiegel è lui la mentre dietro l'ascesa del Califfato in Iraq e Siria e soprattutto la firma della strategia per arrivarci.

Il lavoro per la conquista della Siria del nord
Haji Bakr, nome di battaglia dell'ex collonnello del rais, per far sì che l'Isis riuscisse a controllare il nord della Siria ha messop in atto in modo meticoloso e innovativo - scrive Spiegel - le tecniche utilizzate dall'intelligence di Saddam.  Nel 2012 Bakr si trasferì nel nord della Siria per sovrintendere all'affermazione dell'allora ignoto Isis, reclutando centinaia di foreign fighers da Arabia Saudita, Tunisia ed Europa nche se il grooso era costituito dai già sperimentati e allenatissimi miliziani ceceni ed uzbeki. 

Il colonnello Haji Bakr e la "creazione" di Al Baghdadi
Morto in uno scontro con altri ribelli siriani nel 2014, Haji Bakr inizia a lavorare alla carriera del terrore dell'Isis nel 2010. Il suo odio contro l'Occidente avrebbe tra le matrici anche la politica di George Bush e del suo plenipotenziario in Iraq Paul Bremer. Nel 2003, all'indomani della caduta di Saddam, decisero di smantellare insieme all'esercito anche tutta la struttura del Baath che per quasi 40 anni aveva tenuto le redini del Paese, trasformandolo nelle macerie di se stesso e in terreno fertile per un estremismo di morte. Bakr tra il 2006 e il 2008 finisce anche il quel lager che è stato Abu Ghraib e lì, insieme ad altri ufficiali iracheni originariamente laici, ha deciso di votarsi al terrore: conosciuto Abu Bakr al-Baghdadi, anche lui finito nel 2004 nelle carceri americane, sfruttando l'atavico odio tra sciiti e sunniti gli conferirono quell'aura religiosa che gli permette ora di essere alla testa dell'Isis.