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MONDO

L'accusa

Isis, media iraniani: "Il califfo al Baghdadi è in Libia. Fu curato in Turchia grazie alla Cia"

Secondo l'agenzia Fars, il leader dell'Isis ricevette cure mediche in Turchia dopo essere stato gravemente ferito in un raid. L'operazione, afferma, fu coordinata dai servizi segreti statunitensi. Ora si troverebbe al sicuro a Sirte

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Abu Bakr al Baghdadi (Ansa)
Il 'califfo' Abu Bakr Al Baghdadi si sarebbe rifugiato a Sirte, in Libia, dopo aver lasciato la Turchia, dove era stato portato per curare le gravi ferite riportate in un raid aereo iracheno nell'ottobre scorso. Lo riferisce l'agenzia iraniana Fars, citando fonti libiche anonime.
 
L’accusa: aiutato dalla Cia
Il leader dell'Isis, secondo la ricostruzione della Fars di una vicenda ancora carica di mistero, era stato ferito dal raid contro il convoglio con cui si stava dirigendo verso la città irachena di Al-Karable per un incontro con dei vertici militari. Nell’attacco, avvenuto vicino al confine siriano, erano morti 25 militanti dell’Isis. Al Baghdadi era stato portato via d’urgenza e inizialmente curato a Raqqa, in Siria. I chirurghi riuscirono a salvargli la vita, ma non potevano fornirgli le cure di cui avrebbe avuto bisogno ancora per mesi, quindi fu trasferito in territorio turco. Secondo altre fonti anonime - riferisce ancora l'agenzia iraniana vicina alle Guardie rivoluzionarie - citate dalla tv libanese Al Manar, a sua volta vicina a Hezbollah, Al Baghdadi sarebbe finito in Turchia grazie ai servizi di intelligence di Ankara, con il coordinamento della Cia.
 
Rifugio sicuro in Libia
Il trasferimento a Sirte, città natale di Gheddafi ora nelle mani dei jihadisti, si spiegherebbe con la necessità di fuggire alla caccia dell'Intelligence Scharing Center di Baghdad, dove operano congiuntamente i servizi di Iraq, Iran, Russia e Siria. Braccato da più parti, il 'califfo' avrebbe dunque trovato un più sicuro rifugio a Sirte, definita dalla fonte libica della Fars "la roccaforte jihadista più sicura al mondo".