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MONDO

La Russia è il principale alleato di Assad

Isis, Lavrov: Mosca è pronta a intervenire contro il Califfato

In una telefonata con il segretario di Stato americano Kerry il ministro degli esteri russo avrebbe posto come condizione all'intervento in Siria il consenso di Damasco; "i raid non devono minacciare l'integrità territoriale" e Mosca chiede che vengano rispettate le norme internazionali. Sunday Times: "Obama pronto a usare truppe di terra in Siria"

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Lavrov e Kerry
La Russia sarebbe pronta a partecipare all'azione internazionale contro i jihadisti dello Stato Islamico. Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e l'omologo americano John Kerry ne avrebbero parlato durante una conversazione telefonica.

La Russia, riferisce Lavrov, ha posto come condizione che eventuali raid in Siria contro l'Isis - diversamente che in Iraq - non minaccino l'integrità territoriale del Paese. Mosca cioè condiziona il suo aiuto al consenso di Damasco ad eventuali operazioni.

Lavrov: "Rispettare le norme internazionali"
Mosca è il più importante alleato di Bashar Assad, che ha sempre difeso al Consiglio di Sicurezza dell'Onu ponendo il veto ad ogni risoluzione presentata dall'Occidente in cui si esprimessero critiche a Damasco. Nella telefonata, rende noto Mosca, Lavorv ha sottolineato con Kerry "la necessità di rispettare severamente lo statuto Onu, le norme del diritto internazionale e l'incondizionato rispetto della sovranità siriana durante l'applicazione dei piani della coalizione a guida Usa, che include l'uso della forza".

Sunday Times: Obama pronto a usare truppe di terra in Siria
Il presidente americano starebbe tornando indietro sulla sua scelta di non usare in Siria truppe di terra per combattere i jihadisti dell'Isis. Questa la posizione del deputato repubblicano Peter King al Sunday Times dopo essere stato aggiornato dai vertici del Pentagono sulla strategia contro Isis. Secondo King, membro della commissione Sicurezza Interna e presidente della subcommissione anti-terrorismo e intelligence della Camera, l'Occidente si troverà ad affrontare "una lunga e dura guerra" contro Isis e per questo il presidente Obama "dovrà inviare truppe sul terreno in Siria se vorrà effettivamente riuscire a degradare e distruggere i jiahdisti sunniti non solo in Iraq".