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MONDO

Medio Oriente

Israele: raid su Gaza nel giorno del giuramento del governo di unità palestinese

Il nuovo esecutivo sarà composto da esperti, e si avvarrà dal sostegno esterno di Hamas e di al-Fatah. Israele ha sollecitato la comunià internazionale a non riconoscere il nuovo governo palestinese

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Il leader di Hamas Khaled Mesh'al con Abu Mazen
Israele

Sale la tensione in Israele nel giorno della presentazione del nuovo governo di 'consenso nazionale' palestinese a Ramallah, in Cisgiordania. Il nuovo esecutivo sarà composto da esperti, e si avvarrà dal sostegno esterno di Hamas e di al-Fatah. A Gaza l'aviazione israeliana ha compiuto un raid notturno dopo che dalla Striscia erano stati sparati colpi di mortaio verso un villaggio israeliano. Non si ha notizia di vittime. Secondo quanto riferisce la radio militare i colpi di mortaio che hanno raggiunto il monte Hermon sono stati sparati intenzionalmente da un'area siriana presidiata dalle forze di Bashar Assad rafforzate da Hezbollah libanesi. Sulle alture occupate del Golan la scorsa notte tre colpi di mortaio sono stati indirizzati dal territorio siriano verso fortini israeliani sul Monte Hermon. In reazione Israele ha fatto ricorso all'artiglieria.

Il nuovo governo palestinese
Il nuovo governo di consenso nazionale palestinese - dopo la riconciliazione tra Hamas e Fatah - dovrebbe giurare a Ramallah alla Muqata, alla presenza del presidente Abu Mazen. Israele però ha sollecitato la comunità internazionale a non riconoscere il nuovo esecutivo.    

Le resistenze di Israele
"Si basa sul sostegno di Hamas", ha ammonito il premier Benyamin Netanyahu e "Hamas è una organizzazione terroristica che invoca la distruzione di Israele", sottolineando che sostegni internazionali a quel governo "non rafforzeranno la pace, ma il terrorismo". Un messaggio a 360 gradi, Usa compresi. E per far capire la sua determinazione, Israele ha bloccato l'ingresso da Gaza in Cisgiordania di tre possibili ministri del nuovo governo palestinese. Inoltre - come annunciato da una fonte di Ramallah - il governo di Netanyahu ha informato direttamente il presidente Abu Mazen che tutti i contatti - tranne che nel campo della sicurezza - con l'Autorità nazionale palestinese (Anp) saranno tagliati nel momento in cui il nuovo governo avrà giurato.

La risposta di Abu Mazen
"Gli israeliani - ha detto Abu Mazen che secondo alcune fonti martedì prossimo potrebbe vedere il segretario di stato Usa John Kerry ad Amman - ci hanno informato che se formiamo il governo, ci boicotteranno. Il governo non è né di Fatah né di  Hamas, né di altre fazioni". Alle minacce di boicottaggio da parte di Israele, Abu Mazen ha replicato: "Assumeremo atti passo passo e non saremo noi a reagire per primi ma risponderemo ad ogni azione".


15 ministri
Per quanto riguarda la composizione del nuovo governo - che mette fine alla storica divisione tra Fatah e Hamas - allo stato attuale si sa che dovrebbe essere composto da 15 ministri, tra i quali molte personalità indipendenti scelte dallo stesso Abu Mazen che ha affidato l'incarico del varo all'attuale premier dell'Anp Rami Hamdallah. Sembrerebbero appianato, nonostante alcune dichiarazioni attribuite ad esponenti di Hamas, il contrasto tra le parti sul nome di Ryad Al Malki che conserverebbe l'attuale responsabilità degli esteri. Hamas avrebbe voluto invece al suo posto Ziyad Abu Amer, uno degli attuali vice di Hamdallah.