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Coronavirus

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Iss: salgono a 84 i casi Omicron in Italia. Brusaferro: "Probabile aumento"

Il presidente dell'Iss: "La presenza della variante Omicron era largamente attesa, in linea con quanto osservato anche negli altri paesi"

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Sono salite a 84 le sequenze della variante Omicron analizzate e depositate nella piattaforma ICoGen, che riceve le segnalazioni della rete di oltre 70 laboratori regionali coordinata dall'Istituto superiore di sanità (Iss). Lo rende noto l'Istituto. Il dato, rileva, è "in forte crescita rispetto alle 55 presenti ieri mattina".

La maggior parte delle segnalazioni (aggiornate alle ore 9 del18/12)  è arrivata da Lombardia (33) e Campania (20), mentre in generale la variante è segnalata in 13 regioni (Lazio 8, Puglia 7, Veneto 5, Piemonte e Emilia Romagna 2, Abruzzo, Calabria,Liguria, Sardegna, Sicilia, Toscana 1) e 1 PA (Bolzano,1).

"La presenza della variante Omicron era largamente attesa, in linea con quanto osservato anche negli altri paesi, ed è probabile un aumento dei casi nei prossimi giorni". Lo afferma il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro.

La "crescita del numero dei casi depositati - rileva - testimonia l'efficienza della rete di monitoraggio e dei sistemi messi in campo per seguire l'evoluzione della variante. Restano fondamentali le raccomandazioni date finora, di iniziare o completare il ciclo vaccinale anche con la terza dose, usare la mascherina e seguire le misure individuali e collettive per ridurre al minimo la diffusione del virus". 

Sale a 317 l'incidenza casi Covid tra i bimbi 0-9 anni
Sale l'incidenza di casi Covid-19 nelle fasce di età 0-9 anni e 10-19 anni. Nell'ultima settimana l'incidenza ha raggiunto i 317 casi per 100mila per la fascia 0-9 anni (contro i 275 casi della scorsa settimana). Nella fascia 10-19 anni l'incidenza è salita invece a 296 casi. Il dato è contenuto nel Report esteso dell'Istituto superiore di sanità, che integra il monitoraggio settimanale sul Covid. Nelle fasce di età 30-39 e 40-49 anni l'incidenza sale a valori compresi tra 200 e 250 casi per 100.000 abitanti e solo nelle fasce di età sopra 80 anni nell'ultima settimana l'incidenza rimane compresa tra i 50 e i 100 casi per 100.000. 

Nella popolazione in età scolare, spiega l'Iss nel report esteso, l'incidenza si mantiene"elevata, specialmente nella fascia di età 6-11, dove si osserva all'incirca il 50% dei casi diagnosticati nella popolazione 0-19". Proprio nella classe di età 6-11 anni si evidenzia, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una "maggiore crescita dell'incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare, con un'impennata nelle ultime due settimane.

Il tasso di morte dei no-vax è 45 volte più alto di chi ha la terza dose
Analizzando il tasso di decesso nella fascia di età over 80 nel periodo 22/10/2021-21/11/2021, nei non vaccinati (153 per 100.000) è circa otto volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro i 150 giorni (18 per 100.000) e 45 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (3 per 100.000). Lo evidenzia il report esteso dell'Istituto Superiore di Sanità, che integra il monitoraggio settimanale. Il report evidenzia inoltre che dopo 150 giorni dal completamento del ciclo vaccinale "l'efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 73% a 35%". 

Calcolando il tasso di ospedalizzazione (nella fascia 80+) nel periodo 29/10/2021 -28/11/2021, si rileva sempre nel report esteso dell'Iss, "per i non vaccinati (381 ricoveri per 100.000) si evidenzia come questo sia circa sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 150 giorni (52 ricoveri per 100.000) e circa 35 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (11 ricoveri per 100.000)".   Per i ricoveri in terapia intensiva (sempre nella fascia 80+), nello stesso periodo, il tasso di ricoveri in rianimazione dei non vaccinati (22 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) è circa sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro 150 giorni (3 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) e circa 54 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (0,4 ricoveri in terapia intensiva per 100.000).