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MONDO

Arrestati anche due stranieri

Istanbul, kirghiso sospettato per attentato nega ruolo nella strage. Interrogato e rilasciato

Indagini alle prese con il rebus dell'attentatore. Intanto il Parlamento turco proroga per altri tre mesi lo stato d'emergenza proclamato dopo il fallito golpe dello scorso luglio

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Colpo di scena nelle indagini dopo l'attentato di Capodanno. Iakhe Mashrapov, il titolare del passaporto attraverso il quale si sarebbe giunti a identificare l'autore della strage a Istanbul, ha negato qualsiasi coinvolgimento nell'attentato costato la vita a 39 persone. L'uomo ha raccontato di essere arrivato all'aeroporto di Manas, a Bishkek, capitale del Kirgizistan, alle 7 di questa mattina dalla Turchia. E poi di essere partito alle 9 per Osh, nel sud del Paese.

Interrogato e rilasciato il sospetto autore della strage
Dopo che la foto del suo passaporto è stata postata su Twitter da utenti turchi, le autorità kirghise hanno raggiunto Mashrapov nella sua casa nel distretto di Kara-Suu e lo hanno interrogato, come già avevano fatto le autorità di Istanbul prima che lasciasse la città. Alle autorità kirghise, come anche alla polizia turca, ha spiegato di essere estraneo all'attentato al nightclub Reina. Dopo l'interrogatorio, l'uomo è stato rilasciato.

In un'intervista all'agenzia di stampa Turmush, Mashrapov ha spiegato che si trovava a Istanbul per lavoro. "Sono partito da Bishkek per Istanbul il primo gennaio. Lì ho finito il lavoro che dovevo fare nell'ambito del commercio. Sono andato all'aeroporto di Istanbul e subito dopo essere salito sull'aereo le forze dell'ordine turche mi hanno fatto scendere per essere interrogato. Mi hanno interrogato per circa un'ora. L'aereo per Bishkek ha subito un ritardo di un'ora per questo motivo", ha detto a Turmush.

La polizia turca "ha spiegato che venivo interrogato perché assomigliavo al sospetto nella foto. Poi si sono scusati e mi hanno fatto salire sull'aereo", ha aggiunto. "Non ho idea di chi sia il sospetto e non ho idea di come la foto del mio passaporto sia potuta finire sui social network. Sono di Kara-Suu. Lavoro al mercato di Kara-Suu, Turatali, dal 2011. Quando è successo l'attacco terroristico, il 31 dicembre, io ero in Kirgizstan. Non ho alcun legame con l'atto terroristico in Turchia. Dal 2011 vado a Istanbul per lavoro", ha precisato Mashrapov.

Iakhe Mashrapov ha lasciato il Kirgizstan per Istanbul il 28 dicembre ed è tornato il 30. Il 31 era ancora nel Paese e il primo gennaio è tornato a Istanbul, per rientrare il 3 a Bishkek.

Riprende la caccia al killer
Intanto le autorità turche hanno intensificato gli sforzi per identificare l'autore della strage, che sembra aver una preparazione militare e potrebbe aver combattuto anche in Siria per l'Isis, che ieri ha rivendicato l'attentato che ha causato la morte di 39 persone, per la maggior parte stranieri, 27 in tutto.

La polizia turca ha diffuso le foto del sospettato all'uscita dal Reina dopo la sparatoria, durata sette minuti in cui l'uomo ha sparato tra i 120 e i 180 proiettili e soltanto 28 di questi non hanno raggiunto il bersaglio. L'uomo ha usato granate stordenti per distrarre e confondere le persone all'interno della discoteca e colpire meglio le vittime, ha spiegato Hurriyet parlando della dinamica dell'attentato.

Le autorità stanno inoltre valutando la conoscenza del killer del locale e delle uscite di sicurezza, anche le tre che sono normalmente usate e conosciute soltanto dal personale. Haberturk sottolinea che l'uomo ha scelto bene dove nascondersi per cambiarsi, cioè nella cucina, dove non è entrato sparando ma soltanto in un secondo momento. Gli investigatori, secondo il quotidiano turco, infine, stanno valutando se l'attentatore avesse dei complici all'interno che gli abbiano facilitato la fuga.

Sedici le persone arrestate
Attualmente sono 16 gli arrestati nell'ambito delle indagini, tra questi anche due stranieri che sono stati fermati all'aeroporto Ataturk di Istanbul. Secondo l'agenzia Dogan tra gli arrestati c'è anche una donna che dovrebbe essere la moglie del sospettato e che si trovava a Konya insieme a due bambini. La donna ha dichiarato alla polizia di aver appreso dell'attentato dalle notizie in tv.

Secondo Hurriyet il killer del Reina sarebbe stato addestrato a combattere nelle aree residenziali della Siria e ha usato questa tecnica nell'attacco al club, ha sottolineato l'editorialista Abdulkadir Selvi. "E' un terrorista addestrato in maniera speciale e si aggira ancora pericolosamente tra di noi".

Il Parlamento turco proroga di 3 mesi lo stato d'emergenza
Il Parlamento turco ha intanto prorogato di altri tre mesi lo stato d'emergenza proclamato dopo il fallito golpe del luglio 2016 e già esteso una volta. La proroga era stata proposta dal governo. A votare a favore, oltre l'Akp (Partito per la giustizia e lo sviluppo, del presidente Erdogan), anche il Movimento nazionalista (Mhp), quarta forza del Parlamento. Contrarie le principali forze di opposizione: il Partito repubblicano del popolo (Chp) e il Partito democratico del popolo (Hdp), filo-curdo, secondo cui la misura mina la libertà di espressione e i diritti umani.