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ECONOMIA

I beni non alimentari vanno sotto del 36% valore

Istat. A marzo -25% per le vendite al dettaglio

Hanno tutte il segno meno le attività commerciali a marzo. Tirano supermercati con il  14%  e gli acquisti on line + 20,7

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Nel mese di marzo l'Istat stima un calo su febbraio delle vendite al dettaglio pari al 20,5% in valore ed al 21,3% in volume. A determinare l'eccezionale calo sono le vendite dei beni non alimentari, che diminuiscono del 36,0% in valore e del 36,5% in volume, mentre quelle dei beni alimentari sono stazionarie in valore e in lieve diminuzione in volume (-0,4%).
 
 Nel primo trimestre del 2020, aggiunge l'Istat, le vendite al dettaglio registrano un calo del 5,8% in valore e del 5,9% in volume rispetto al trimestre precedente. Diminuiscono le vendite dei beni non alimentari (-11,6% in valore e -11,5% in volume), mentre le vendite dei beni alimentari registrano variazioni positive ( +2,0% in valore e +1,9% in volume).
 
Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registra un calo in tutti settori.  A scendere di più abbigliamento e pellicceria (-57,1%), Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-54,2%) e Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-54,1%). Lieve il calo per i prodotti farmaceutici (-6,3%).
 
Rispetto a marzo 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce del 9,3% per la grande distribuzione e del 28,2% per le imprese operanti su piccole superfici. Le vendite al di fuori dei negozi calano del 37,9% mentre cresce il commercio elettronico (+20,7%).