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ECONOMIA

Il rapporto semestrale sulle prospettive per l'economia italiana

Istat: ancora un lieve calo del Pil ma "nel 2015 fine recessione"

L'Istituto di via Balbo rivede al ribasso il Pil del 2014 di 0,9 punti e precisa che l'uscita dalla crisi sarà graduale. Torna a crescere la spesa delle famiglie per una riduzione della propensione al risparmio, ancora giù invece gli investimenti

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Roma
Pil ancora in calo dello 0,3 percento nel 2014 ma dal prossimo anno si potrà mettere la parola fine alla lunga recessione che affligge il paese da  tre anni.  Parole dell’Istat che avverte che si tratta comunque di "un'uscita graduale" spiegando che "le prospettive di breve termine risentiranno sia del deterioramento delle condizioni della domanda interna sia della minore espansione del commercio mondiale".

Nonostante l'accesso al credito più facile, l'Istituto di via Balbo, sottolinea che gli investimenti nel 2014 subiranno un'ulteriore contrazione. Torna a crescere invece la spesa delle famiglie grazie all'effetto di una riduzione della propensione al risparmio. Primi segnali di stabilizzazione anche per il mercato del lavoro, nonostante il tasso di disoccupazione sia attualmente fermo al12,5%.

Pil: in ribasso le stime per il 2014
In linea con le stime del Governo, contenute nel Def, l’Istituto di via Balbo rivede al ribasso il Pil di quest’anno di 0,9 punti ma indica un ritorno alla crescita per il 2015 con un aumento dello 0,5% (+0,6% nel Def), a cui seguirebbe un rialzo dell'1% nel 2016.

Gli effetti della manovra
L'Istat sottolinea inoltre che i provvedimenti adottati con la manovra avranno un "impatto netto marginalmente positivo nel 2014 ed un effetto cumulativo netto nullo nel biennio successivo" per il bilanciamento tra la spinta del bonus degli 80 euro e gli effetti negativi derivanti dalla clausola di salvaguardia, con l'eventuale aumento dell'Iva. 

Cresce la spesa delle famiglie ma potere d'acquisto fermo
Dopo tre anni di riduzione, nel 2014, la spesa delle famiglie segnerà un aumento dello 0,3%, in parte grazie all'effetto di una riduzione della propensione al risparmio. Il potere d'acquisto delle famiglie è invece fermo sui livelli del 2013 nonostante la gelata dei prezzi.

Investimenti ancora in contrazione
Nel 2014 "gli investimenti subiranno un'ulteriore contrazione nell'anno in corso (-2,3%) nonostante un lieve miglioramento delle condizioni di accesso al credito e del costo del capitale".  
Mercato del lavoro, verso la stabilizzazione
Sull'occupazione l'Istat fa sapere che: "Dopo un lungo periodo di flessione, il mercato del lavoro italiano mostra i primi segnali di stabilizzazione. L'occupazione continuerà comunque a contrarsi nel 2014 (-0,2% in termini di unità di lavoro rispetto al 2013)", con il tasso di disoccupazione che quest'anno raggiungerà il 12,5% per poi scenderà lievemente il prossimo anno, fermandosi al 12,4%, con un un "contenuto" aumento dell'occupazione (+0,2%).