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ECONOMIA

Trasporti

Ita vuole chiudere candidature per nuove assunzioni il 6/9, sindacati contrari

I sindacati del trasporto aereo hanno chiesto alle Commissioni Trasporti di Camera e Senato "un incontro urgente" sulla "situazione Ita-Alitalia e sulla crisi del trasporto aereo"

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di Tiziana Di Giovannandrea
Sindacati sostanzialmente contrari a chiudere le candidature per le nuove assunzioni in Ita NewCo, che subentrerà ad Alitalia, il 6 settembre prossimo e chiedono che la piattaforma resti aperta. Al momento sono arrivate 11.500 domande di assunzione, di cui solo il 15% da Alitalia. 

È quanto emerge a Roma nella sede di Italia Trasporti Aerei, la società che ha sostituito Alitalia, nell'incontro tra i sindacati e i rappresentanti dell'azienda. "Abbiamo risposto all'azienda che questa cosa non va bene, perché se fai un piano industriale che si sviluppa da qua al 2025 non mi puoi bloccare la piattaforma il 6 settembre", sottolinea il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito al termine della prima parte dell'incontro tra azienda e sindacati. L'azienda giustifica questa decisione, spiega, "dal fatto che ci sono state tantissime domande" ma, rileva, "se non sbaglio di queste domande un 30% dei piloti erano ex Alitalia, al 22% ex assistenti di voto, 10% personale di terra. Loro si giustificano spiegando che sono arrivate tante domande e che le devono valutare". Per Cuscito comunque si tratta "di un'operazione che è stata fatta in modo troppo frettolosa e troppo disorganizzata".

"Ita vuole chiudere temporaneamente le candidature per tirare una linea e procedere alle assunzioni per lo startup della società. Noi chiediamo che la piattaforma rimanga aperta perché riteniamo poco utile chiuderla per poi riaprirla dato che il tema degli organici è un tema in evoluzione". Così il segretario nazionale della Uilt, Ivan Viglietti che ha comunque ribadito che al momento "la distanza tra aziende e sindacati resta notevole". Il sindacalista ha poi confermato che al momento delle candidature arrivate (circa 11.500), tra quelle inviate dai dipendenti Alitalia, il 30% sono di piloti, il 20% assistenti volo e il 10% di terra.

Molti sindacalisti si sono riuniti davanti alla sede di Ita a Roma. "Con questi incontri" spiega una sindacalista, "cerchiamo di capire che tipo di contratti vuole applicare la società Ita. La rescissione dal contratto Asso-Aereo è stata una sorpresa, una mossa sbagliata per cominciare". "Da questo incontro" dice un altro, "non ci aspettiamo nulla di buono, le premesse sono già da rigettare. Solo cinquanta aerei, migliaia di licenziamenti. Dovremmo abbandonare questo tavolo da cui non viene nulla di buono". "Viviamo di speranza, la situazione è drammatica" aggiunge un altro, "Passiamo da un'azienda con 10500 dipendenti ad una con 2500".

Ita: sindacati chiedono a Commissioni Parlamento "convocazione urgente" 
I sindacati hanno scritto alle Commissioni Trasporti di Camera e Senato, chiedendo una "convocazione urgente" sulla vertenza Ita-Alitalia, finalizzata al "proseguimento del confronto in sede istituzionale alla presenza di tutti i dicasteri interessati", si legge nella lettera firmata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporto aereo. "Gli accadimenti recenti in relazione alla sempre più critica situazione di Alitalia in Amministrazione Straordinaria, al processo di nascita della Newco Ita, alla definizione del piano industriale della nuova compagnia di bandiera, alle interlocuzioni in corso con l'Unione Europea e più in generale al contesto di drammatica crisi del settore che è causa di forti preoccupazioni sul versante occupazionale, impongono riflessioni ed interventi da parte delle Istituzioni, dalle scriventi più volte sollecitate, e che non possono più essere rinviati". In considerazione del "grande impatto sociale e occupazionale della vertenza che riguarda circa 10.500 lavoratori diretti più l'indotto, le scriventi organizzazioni sindacali sono a richiedere un'urgente convocazione per il proseguimento del confronto in sede istituzionale alla presenza di tutti i dicasteri interessati", conclude il testo della lettera. 

Alitalia: Anama, in prossimi mesi si gioca futuro trasporto aereo e Paese
"Sui dossier Ita (ex Alitalia) e Cargo City Malpensa si gioca il futuro del settore cargo aereo e dell'Italia come seconda manifattura d'Europa: a dirlo non sono io, ma i dati". In questo modo si esprime il presidente di Anama, Alessandro Albertini, che vuole far sentire la voce delle imprese di spedizioni internazionali attive nel settore aereo in questa fase cruciale per Alitalia e dello scalo cargo italiano, Milano Malpensa. "Per via aerea -spiega Albertini- si muove il 2% in volume delle merci esportate extra Ue ma in valore e, dunque, in fatturato italiano, queste rappresentano oltre il 25% delle merci movimentate dall'Italia. Inoltre, è importante ricordare come il trasporto, soprattutto via aerea, sia un efficace indicatore dell'andamento della nostra economia. "Occorre -continua Albertini- che il trasporto aereo merci esca dal cono d'ombra in cui è relegato da decenni e diventi una leva strategica per la crescita del nostro Pil, come avviene in Francia, Olanda e Germania. Per raggiungere questo obiettivo, oltre a una compagnia di bandiera con aerei cargo, è altresì fondamentale fare dell'aeroporto di Malpensa un aeroporto cargo moderno, con strutture adeguate in termini di tecnologie e dimensioni, quali parcheggi sicuri, un polo logistico e servizi, pubblici e privati, veloci ed efficienti per le merci. L'attenzione posta dal Governo, in particolare dal ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, ai trasporti, alla logistica e al settore merci aereo in questi difficili mesi pandemici inducono all'ottimismo, ma ora occorrono azioni concrete''.