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SPORT

Al 'Vicente Calderon' decide Pedro al 63'

Italia battuta a Madrid. La Spagna si impone 1-0

Azzurri messi spesso alle corde dagli uomini di Del Bosque. Rimpianti per un palo di Cerci a inizio gara. Prandelli a caldo: "troppa differenza di condizione tra noi e loro"

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di Mauro Caputi
La Spagna supera 1-0 l'Italia nell'amichevole di Madrid, ultimo test prima delle convocazioni, e delle successive rifiniture, per i Mondiali del Brasile

A salutare le squadre un 'Vicente Calderon' vestito per le grandi occasioni. Non solo per una partita, sia pur amichevole, di livello assoluto. L'Atletico Madrid e tutti gli sportivi spagnoli hanno commemorato Luis Aragones, scomparso il mese scorso, stella dei biancorossi madrileni prima in campo, poi in panchina, infine ct della nazionale campione d'Europa nel 2008 (la vittoria che ha dato inizio al trittico completato da Del Bosque: il Mondiale 2010 e l'altro Europeo, 2012). Sugli spalti l'enorme striscione 'Eterno Luis Aragones', mentre in campo il soprano Mariola Cantarero interpretava l'Ave Maria di Mascagni.

Poi la partita. Roja e azzurri schierati con un 4-3-3 speculare. Prandelli mette in campo tre oriundi (a Thiago Motta e Osvaldo si aggiunge l'esordiente Paletta), come non succedeva dal 1962 (l'epoca di Sivori, Altafini e Maschio). Fra i tre di centrocampo non c'è Pirlo, spazio a Montolivo e Marchisio oltre al già citato Motta. Del Bosque senza Xavi e Xabi Alonso, ci sono Pedro, Diego Costa e Iniesta supportati da Alcantara, Busquets e Fabregas. Subito uno squillo della Spagna, con Iniesta che imbecca Jordi Alba, Buffon salva tutto. Risponde Cerci, che affonda sulla destra e fa partire uno strano tiro cross che finisce sul palo. Poi i padroni di casa mettono in soggezione gli azzurri, che si difendono con due linee strettissime. Barzagli e Paletta (ottimo il suo esordio, elogiato dal ct a fine gara) reggono bene l'urto delle incursioni di Diego Costa, Buffon risponde presente sulla conclusione a giro di Iniesta. Alla mezz'ora bussa Osvaldo: tacco di Marchisio a liberarlo e conclusione vicina al 'sette'. In linea di massima, l'Italia ha troppa fretta di trovare la giocata e sbaglia spesso i tempi.

Ripresa con Prandelli che passa al rombo a centrocampo: entra Pirlo per Candreva e va a fare il vertice basso, Montolivo quello alto. Cambiano le corsie, Abate per Maggio e De Sciglio per Criscito. La Spagna riprende subito a martellare. David Silva (subentrato a Fabregas) mette Alcantara davanti a Buffon che riesce a toccare in corner. Sugli sviluppi è lo stesso Silva a sfiorare il palo. Il centrocampista del Manchester City dà adrenalina al reparto, la difesa azzurra è sempre più in affanno. Il gol arriva al 63', con una veloce combinazione Silva-Iniesta che libera Pedro, il cui tiro inganna Buffon. Girandola di cambi, Giaccherini (qualche secondo prima del gol) sostituisce Motta, Albiol prende il posto di Ramos e, al 66', va vicino all'autogol sugli sviluppi di una punizione corretta da Paletta. L'ultima mossa di Prandelli è la rivoluzione dell'attacco: fuori Osvaldo e Cerci, dentro Destro e Immobile. Il granata (all'esordio pure lui), servito da De Sciglio, cerca un dribbling di troppo e vanifica una possibile occasione. L'opportunità vera capita a Cazorla (subentrato a Pedro), Abate gli alza la conclusione propiziata dal solito Silva. Ultimo brivido in pieno recupero: su corner Martinez anticipa di un soffio la deviazione a botta sicura di Destro.

A caldo Prandelli incentra il suo commento sullo stato di forma: "In questo momento la nostra condizione fisica è quasi imbarazzante in confronto a loro. Per giocare a questi ritmi serve molta più corsa. Per il Mondiale devo valutare alcune cose. Il centrocampo, finora, è stato il nostro punto di riferimento. In questo momento non si può giudicare la nostra distanza dalla Spagna, come ho detto è troppa la differenza di condizione".