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ECONOMIA

Europa

L'Italia blocca la revisione del bilancio pluriennale Ue. La presidenza slovacca: avanti lo stesso

Le priorità devono essere la crescita e la lotta contro la disoccupazione, l'immigrazione, la sicurezza e i programmi per la ricerca".  Renzi conferma: abbiamo messo il primo veto. Bratislava: c'è consenso, si va avanti

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Scontro tra Italia e Unione europea sulla revisione del bilancio pluriennale Ue. Roma ha "confermato la riserva", ovvero ha sostanzialmente posto il veto alla proposta di compromesso fatta dalla presidenza slovacca per la revisione di mid-term del bilancio pluriennale che il governo italiano non considera accettabile perché mancano garanzie per l'aumento di risorse "a favore delle nostre priorità", che sono immigrazione, sicurezza, disoccupazione giovanile e programmi per la ricerca. Lo ha annunciato il sottosegretario Sandro Gozi a margine del Consiglio Affari Generali a Bruxelles.

Renzi: posto il primo veto sul bilancio a Bruxelles 
E la conferma della mossa arriva direttamente dal premier:  "Nella giornata di oggi, come avevamo annunciato, abbiamo messo il primo veto nella discussione sul bilancio a Bruxelles. Lo ha fatto il sottosegretario Gozi a mio nome",  dice Matteo Renzi alla cerimonia di inaugurazione della 'Torre Biologica Ferdinando Latteri' dell'università di Catania.  "Nell'ambito di questa nuova stabilità di governo l'Italia ha smesso di essere un problema per l'Europa. Riempiamo di soldi i Paesi europei che creano muri. E noi oggi abbiamo posto il veto in Europa", ha aggiunto il premier.  

Presidenza slovacca della Ue: c'è consenso, andiamo avanti
Ma la risposta europea non si è fatta attendere.  La presidenza slovacca di turno ritiene di "aver raggiunto un ampio consenso" sulla revisione del bilancio pluriennale della Ue e pur "rispettando la riserva espressa dall'Italia, che ha bisogno di più tempo per unirsi al consenso", e "l'astensione del Regno Unito", ha deciso che presenterà l'accordo al Parlamento europeo. A dirlo è il sottosegretario slovacco per gli Affari europei, Ivan Korcok, sottolineando che la proposta implica "oltre 6 miliardi di euro in più" per migrazioni, sicurezza, disoccupazione giovanile e sicurezza.

Korcok ha specificato che il compromesso presentato, e sul quale l'Italia ha espresso la sua "riserva", implica in particolare che per la garanzia giovani nel bilancio pluriennale sono previsti "1,2 miliardi addizionali, che saranno raddoppiati con 1,2 miliardi del fondo sociale europeo, per affrontare la disoccupazione giovanile" per un totale di 2,4 miliardi che "è più della proposta della Commissione".

In totale, l'aumento di risorse sarebbe quindi di "oltre 5 miliardi di denaro fresco in più" nel periodo dal 2017 al 2019, dei quali complessivamente 3,9 miliardi per "il controllo delle frontiere e per affrontare la cause alla radice dell'immigrazione".  Inoltre Korcok ha spiegato che è previsto "l'aumento della flessibilità" interna al bilancio dell'Unione europea per poter affrontare emergenze.    Il ministro slovacco ha affermato che "il largo consenso" emerso nel Consiglio Affari Generali "permette" di aprire la trattativa con il Parlamento europeo nonostante l'opposizione dell'Italia "che non impedisce di continuare a procedere" con il negoziato per il bilancio annuale del 2017, sul quale ha alcuni riflessi il bilancio pluriennale, ed "entro l'anno l'Italia potrà aggiungere il suo consenso".