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ITINERARI

World Heritage

Italia da record per i siti Unesco: ora sono 50 i tesori che il mondo ci invidia

Con l'ingresso delle colline delle Langhe-Roero e Monferrato, il nostro Paese è al primo posto nella lista dei patrimoni dell’Umanità con il maggior numero di siti, ben 50, presenti da nord a sud lungo la penisola

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di Roberta Rizzo
I paesaggi vitivinicoli del Piemonte sono solo l'ultimo sito italiano ad essere entrato a far parte del patrimonio Mondiale dell'Umanità. L'Italia, con i suoi 50 "luoghi protetti", è il Paese che vanta il maggior numero di siti. Non solo. Riesce a distaccarsi ancora una volta dalle inseguitrici, Cina e Spagna, che vantano rispettivamente 45 e 44 siti annoverati nella lista. Seguono poi, nelle prime venti della graduatoria, ben altri 9 Paesi europei: Francia, Germania, Regno Unito, Russia, Grecia, Portogallo, Svezia, Polonia e Repubblica Ceca. La lista del World Heritage finora comprende un totale di 1001 siti (777 beni culturali, 194 naturali e 30 misti) presenti in 161 Paesi del mondo.

Dieci criteri per entrare nella lista
Per entrare a far parte nel prestigioso elenco, i siti devono essere ritenuti "universali, insostituibili e unici": dunque non devono avere eguali nel caso andassero persi o venissero compromessi in modo irrimediabile. L'obiettivo dell'Unesco è quello di preservarli nell'interesse della collettività. I criteri di valutazione usati al quartier generale di Parigi sono molto rigidi e fanno riferimento alle caratteristiche culturali e naturali che rendono questi luoghi dei tesori di eccezionale valore. Non solo, devono anche rappresentare capolavori del genio creativo, apportare una testimonianza unica di una civiltà o una tradizione culturale, contenere habitat naturali rappresentativi ed importanti per la conservazione della biodiversità. 

Dal 1979 ad oggi 50 tesori che il mondo ci invidia
Il primo sito italiano inserito nella lista del World Heritage è stato quello dell’Arte Rupestre della Val Camonica nel 1979. Da quella data in poi, quasi ogni anno fino ad oggi, sono state rappresentate quasi tutte le Regioni da nord a sud. Gli ultimi siti italiani entrati in ordine di tempo nella lista sono stati la "Palermo araba e normanna", ovvero una serie di dieci tra palazzi e chiese (2010), le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene (2010), l'Etna (2011), il Parco Nazionale della Sila e il Borgo Olivetti di Ivrea (entrambe nominate nel 2012). 

Le città e i centri storici
Parte di questo patrimonio di inestimabile valore sono poi i centri storici di diverse città italiane entrate a far parte del World Heritage ormai da diversi anni: da Roma (con le proprietà della Santa Sede e di San Paolo fuori le mura), a Firenze, Siena, Napoli ed Urbino. E ancora le città di Venezia (con la sua Laguna), Vicenza, Ferrara, Modena, Verona, Genova, Mantova e Siracusa. Grazie alla tutela dell'Unesco dviersi tesori nascosti d'Italia sono stati salvati dall'incuria e, in alcuni casi, perfino dal deterioramento. Si pensi ai Sassi di Matera o alla cattedrale di Noto che entrando nella lista del patrimonio dell'Umanità hanno conosciuto un nuovo sviluppo e l'arrivo di un turismo internazionale più responsabile.