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POLITICA

Da esaminare 200 emendamenti

Italicum alla Camera, Renzi: "Se non saremo in grado di farla avremo perso"

La legge elettorale all'esame di Montecitorio sulla base dell'accordo tra Partito democratico e Forza Italia. Il presidente Napolitano: "Lasciamo lavorare la Camera". Accantonate le proposte di modifiche su parità di genere e 'salva-Lega'. Critiche dalla minoranza Pd, duro Grillo sul blog.   

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La riforma della legge elettorale è tornata alla Camera per la discussione sui circa 200 emendamenti presentati dai gruppi. Dopo il via libera di Forza Italia alla nuova versione dell'Italicum proposta dal Pd, che prevede l'applicazione della nuova legge elettorale solo alla Camera, rimane aperta la questione di quali proposte di correzione otterranno il via libera. Il comitato dei nove ha accantonato gli emendamenti all'art. 1 che riguardano la parità di genere, il cosiddetto 'salva Lega' e due proposte di modifica a prima firma Meloni che riguardano il voto degli studenti Erasmus all'estero.

Renzi comunque vuole arrivare ad una legge entro venerdì. Il premier è in visita a Siracusa da dove lancia la sua scommessa sulla riforma del Senato: "Se non saremo in grado di farla avremo perso anche se l'economia riparte". Intanto da Tirana, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha risposto “lasciamo lavorare la Camera” a chi gli ha chiesto un commento sugli ultimi sviluppi.

Il consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, ha ribadito che la modifica all'accordo Renzi-Berlusconi sulla legge elettorale "non è per noi una sconfitta" ma proprio sull’intesa Pd-Fi minaccia invece problemi Scelta Civica. "Chiediamo al presidente Renzi di chiarire il senso politico e istituzionale del cosiddetto accordo sulla limitazione alla sola Camera dei deputati della nuova legge elettorale, senza differimento della sua entrata in vigore sino alla riforma del Senato", ha sottolineato in una nota Renato Balduzzi, responsabile riforme di Sc che reputa quindi importante "a questo punto un incontro di maggioranza che chiarisca la prospettiva istituzionale del nostro Paese".

A pesare sul percorso dell’Italicum a Montecitorio anche le critiche della minoranza del Pd, con Pippo Civati che ha bollato la nuova versione come un pasticcio. Il M5S ha invece annunciato in aula, per voce della deputata Federica Dieni, che voterà a favore degli emendamenti che innalzano la soglia per il premio di maggioranza, che eliminano il doppio turno, che "tentano di smantellare il sistema delle coalizioni pre-elettorali e che riducono i componenti delle coalizioni". Sì anche alle proposte di modifica che introducono le preferenze. Contro l’Italicum comunque si è scatenato sul blog Beppe Grillo, pubblicando un post dal titolo 'con il #pregiudicatellum il tuo voto vale zero'. Duro anche il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini che ha definito l’Italicum un “Pastrocchium” senza “né capo né coda”.