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POLITICA

Legge elettorale

Italicum: manca l'accordo, sulle quote rosa il Governo si rimette all'Aula

Non c'è intesa tra i partiti di maggioranza e Forza Italia, a rischio la chiusura entro martedì, annunciata da Renzi. Il realtore Sisto (Fi) dichiara però a rischio incostituzionalità le norme sulla parità di genere. Deputate di tutti gli schieramenti a Montecitorio vestite di bianco per protesta

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Francesco Paolo Sisto
Non c'è accordo sulle quote rosa, per tanto, il governo si rimetterà all'Aula. Sulle altre questioni aperte, però, (ad esempio tabelle per i nuovi collegi e multicandidature), l'esecutivo esprime la propria contrarietà e rimanda all'accordo sigliato dal premier Matteo Renzi e dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. 
L'emendamento sulle quote rosa - che pone un limite massimo del 60% e un minimo del 40% per le candidature di ogni genere - ha come prima firmataria la parlamentare Pd Roberta Agostini, ma è sostenuto da un fronte trasversale di deputate, che annovera molte parlamentari azzurre come Laura Ravetto e Michela Biancofiore. Alcune delle sostenitrici di questa "battaglia" si sono presentate in Aula vestite di bianco per sensibilizzare i colleghi e l'opinione pubblica sul tema.
Da Forza Italia, però, arriva lo stop all'emendamento. Introdurre la parità di genere nella legge elettorale “sarebbe a rischio incostituzionalità”, secondo il relatore dell’Italicum Francesco Paolo Sisto.
 
Una mattinata di attese e rinvii
Le diplomazie di Pd e Forza Italia sono al lavoro per trovare un'intesa, anche perché alle 14.30 il testo è atteso alla prova dell'Aula. Il partito di Silvio Berlusconi non vuole modificare nulla dell'intesa sottoscritta con il premier Matteo Renzi e considera l'applicabilità dell'Italicum alla sola Camera una propria concessione alla difficoltà del Pd.
 
Poco prima delle 10 di questa mattina doveva riunirsi il comitato della commissione Affari costituzionali della Camera. Appuntamento slittato proprio per la mancanza di un accordo sul tema delle quote rosa. E l'Aula ha accolto con 180 voti favorevoli la richiesta del governo di un rinvio alle 14.30 dei lavori . Contrari Sel, Lega, M5s e Fdi. "E' vergognoso - ha detto Nazareno Pilozzi di Sel - che si venga qui solo per attendere un accordo extraparlamentare". A favore del rinvio invece il Pd, Scelta Civica e Fi.
 
Sisto ha spiegato che seconfo lui “la parità di genere per legge sarebbe anche a rischio ‘incostituzionalita’”, perché “ci sono due sentenze della Corte costituzione, la n.422 del 1995 e una del 2010, che dicono che le quote di genere vanno contro gli articoli 3, 49 e 51 della Costituzione". "Abbiamo da fare alcuni approfondimenti da svolgere nell'ambito del Comitato dei 9 – ha detto Sisto -. Anche il governo ha rappresentato l'esigenza di approfondimenti. La legge elettorale vogliamo che vada avanti a tutti i costi e per questo serve una certa flessibilità sui tempi per consentire gli approfondimenti”. "Ci sono ancora dei punti aperti – ha spiegato -, cioè non votati. Tra questi la delega per le tabella dei collegi, le multicandidature e il Salva-Lega. Si sta lavorando a emendamenti che consentano di raggiungere un'intesa". Sisto ha quindi ribadito il no di Fi alle quote rosa.
 
"Le leggi – ha continuato Sisto - non si fanno su spinta emotiva, sulla base di pressioni anche garbate ma insistenti. E le politiche culturali – ha aggiunto - non si fanno con le norme. Inoltre, se si introducessero le quote rosa in questo testo avremmo un problema meritocratico nonché quello che si porrebbe qualora vi fosse un partito caratterizzato da un genere". A chi poi gli sottolinea come però per altri sistemi di voto la parità di genere sia prevista, Sisto replica: "In quel caso ci sono le preferenze e immagino - conclude - che se noi avessimo avuto le preferenze il problema non si sarebbe neanche posto".
 
“La rappresentanza di genere – aveva invece detto Pisicchio - non è una gentile concessione di qualcuno ma deriva direttamente dall'art. 51 della costituzione. Solo che il modo migliore per affermarla è il doppio voto di preferenza. Il mio emendamento lo prevedeva ed è stato bocciato. Vedo ora difficile affermare il principio e garantire un effetto concreto con l'Italicum". 

Il Nuovo Centro Destra, favorevole all'introduzione delle quote, con una nota a firma di Vincenzo Garofalo, risponde al relatore della legge. "Il presidente Sisto - si legge nella nota -, in evidente difficoltà, invoca l'incostituzionalità sulla parità di genere che non sta né in cielo né in terra, una scusa senza senso. Peccato che su ben altri gravi profili di incostituzionalità della riforma delle legge elettorale in discussione, dalle soglie di sbarramento che non consentono alle forze minori di entrare in parlamento o ai rilievi mossi dalla Corte costituzionale, non abbia sentito la necessità di dire una sola parola".