Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Italicum-intesa-tra-Renzi-e-Berlusconi-Il-leader-di-Forza-Italia-Si-con-disappunto-aebeb226-089d-4e48-bdd3-7c3f933a3269.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Alfano su Twitter: "Patti chiari, riforme certe"

Italicum, intesa tra Renzi e Berlusconi. Il leader di Forza Italia: "Sì con disappunto"

Accordo sulla legge elettorale ma solo per la Camera. Il testo approda in aula oggi, dopo la richiesta del Comitato dei 9

Condividi
Al termine di una difficile e tesa mediazione, Matteo Renzi, da Tunisi, raggiunge un nuovo accordo sull'Italicum con Berlusconi e una soluzione che premia anche Ncd e Angelino Alfano: la nuova legge si applicherà solo alla Camera, mentre al Senato varrà il sistema proporzionale uscito dalla sentenza della Corte costituzionale dell'11 gennaio, con l'obiettivo, auspicato dal presidente del Consiglio, di varare nel giro di un anno proprio la riforma che abroga l'attuale configurazione di palazzo Madama.

In mattinata la quadra è stata trovata su un emendamento inizialmente presentato da due esponenti della minoranza interna del Pd, Giuseppe Lauricella e Alfredo D'Attorre, e riproposto da tutti i partiti minori. L'emendamento sopprime l'intero articolo 2 della riforma, quello che regolava l'elezione del Senato.

L'accordo è stato sancito da un comunicato di Silvio Berlusconi, al termine di una riunione di Forza Italia: oltre alla "disponibilità" sull'emendamento, è stato espresso  "grave disappunto per la difficoltà del Presidente del Consiglio di garantire il sostegno della sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati". A sua volta Renzi ha parlato di "passo importante" sminuendo il fatto che non si legifera per il Senato, visto che si mira ad abrogarlo. Il premier ha pure glissato sull'attacco di Fi - "non capisco le polemiche"-  sottolineando che comunque in settimana la riforma si farà.

All'assemblea dei deputati del Pd, il capogruppo Roberto Speranza ha chiesto ai suoi di ritirare tutti gli emendamenti, tranne quelli dell'accordo ed uno sulla parità di genere nelle liste. Speranza è stato accontentato,ma i parlamentari della minoranza hanno insistito sulla preferenza, su cui ci sono diversi emendamenti di M5s, di Sel e di Ndc, sui quali si voterà a scrutinio segreto.

I più soddisfatti sono gli esponenti di Ncd a cominciare dal ministro dell’Interno Angelino Alfano: "Dobbiamo superare il Senato - ha scritto su twitter Alfano -, quindi legge elettorale solo per la Camera. Noi non siamo delusi da Renzi. Patti chiari, riforme certe".   
E a fine giornata, quando si chiudono i lavori del Comitato dei nove, l'organismo ristretto che prepara i lavori della Camera, arriva la notizia che 22 emendamenti sono stati accantonati, per la maggior parte presentati da Ncd, sui quali non c'era il consenso di tutte le forze che hanno sottoscritto l'accordo. Stessa sorte per una serie di proposte di modifica presentate da deputati di tutti i gruppi che riguarda la parità di genere nelle liste elettorali.

Il presidente della Commissione Affari costituzionali e relatori alla riforma, Francesco Paolo Sisto (Fi), ha detto di essere "moderatamente ma convintamente ottimista sul buon esito dell'accordo". Il Comitato si riunice alle 10,15 per sciogliere gli ultimi nodi. Poi la parola passe ora all'Aula della Camera che dalle 10,30 inizierà a votare.