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SPETTACOLO

"Je suis Ilan" per non dimenticare

Serata speciale Rai sulla morte del giovane Ilan Halimi, torturato e ucciso perché ebreo

Giovedì 7 maggio su Rai2. Una serata dedicata alla tragica vicenda di Ilan Halimi, il giovane francese rapito nel 2006 e torturato per tre settimane fino alla morte, solo perchè ebreo. In prima visione tv sarà trasmesso il film di Alexandre Arcady - "24 jours, la vérité sur l'affaire Ilan Halimi" 

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Una serata nel nome della lotta all'antisemitismo e a tutti i fondamentalismi, ripercorrendo la tragica vicenda di Ilan Halimi, il giovane francese rapito nel 2006 e torturato per tre settimane fino alla morte, solo perchè ebreo. "Je suis Ilan", questo il nome della serata speciale, andrà in onda giovedì 7 maggio su Rai2 a partire dalle 21,15 con la prima visione tv del film di Alexandre Arcady - "24 jours, la vérité sur l'affaire Ilan Halimi".

A seguire lo Speciale Virus (@VirusRai2) con Nicola Porro dall'Auditorium Conciliazione di Roma per un dibattito sulla tolleranza e il dialogo che vedrà protagonisti Imam Yahya Pallavicini, presidente Coresi, comunità araba italiana, Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma e Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia. Tra gli ospiti anche la mamma di Ilan, Ruth Halimi, l’esponente della comunità araba di Parigi Imam Hassen Chalgoumi, il filoso Bernard-Henry Levy e Gadi Gaj Taché, fratello di Stefano, vittima dell’attentato alla Sinagoga di Roma del 1982. ‎

Il film "24 jours" racconta la tragica storia di Ilan Halimi, un giovane rapito e imprigionato alla periferia di Parigi, nella zona di Bagneux, il 20 gennaio 2006 solo perché ebreo, torturato senza tregua per ventiquattro giorni. Scoperto nudo ed agonizzante il 13 febbraio 2006 lungo un binario ferroviario a Sainte-Geneviève-des-Bois nel Dipartimento di Essonne, è deceduto all’ospedale poco dopo l’arrivo. L’autopsia, effettuata il 14 febbraio, ha rilevato bruciature sull’80 per cento del corpo, numerosi ematomi e contusioni, una ferita da taglio alla guancia e due alla gola. A causare la morte di Halimi, sottolineano i medici, non è stato un colpo solo ma l’insieme delle violenze e delle torture subite durante i 24 giorni e anche la fame e  il freddo (è stato tenuto nudo in un appartamento senza riscaldamento in pieno inverno). 

La Rai, dunque, in collaborazione con il progetto Dreyfus, scende in campo contro tutti i fondamentalismi in favore del dialogo e della pace. "Un pugno allo stomaco in perfetto stile Virus" dice Nicola Porro nel corso della conferenza stampa, convinto che "guardare le immagini di un orrore vuol dire conoscere per deliberare". Il direttore generale Luigi Gubitosi sottolinea: "Ci limitiamo a fare il nostro mestiere, anzi: la nostra missione, il servizio pubblico. La paura del diverso e l'odio nascono dall'ignoranza e il ruolo della Rai deve anche essere quello di diffondere la cultura dell'inclusività per stimolare ragioni che non partoriscano più mostri".