Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/JeanClaude-Juncker-nuovo-presidente-della-commissione-europea-07b6612a-446b-4ec7-b699-de9a4052468e.html | rainews/live/ | true
POLITICA

L'annuncio di Van Rompuy

Ue, Jean-Claude Juncker designato presidente della Commissione europea

Con un tweet il presidente del Consiglio europeo ha annunciato la decisione presa dai 28 riuniti a Bruxelles

Condividi
Jean-Claude Juncker
Jean-Claude Juncker è stato designato quale prossimo presidente della Commissione Europea. A dare per primo l’annuncio della decisione presa è stato, con un tweet, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. La proposta è stata formalizzata, nonostante il no ribadito più volte dal premier inglese Cameron, e dovrà ora essere ratificata dal Parlamento europeo. 

"Ho votato a nome dell'Italia per Juncker - ha spiegato il premier italiano Matteo Renzi - perché c'era un documento, senza non lo avrei fatto". E il documento cui fa riferimento il premier è il testo che garantisce la flessibilità a chi fa le riforme e rimette l'accento sulla crescita e non più, solo, sulla stabilità.
 
 



“Decisione presa. Il consiglio europeo propone Jean-Claude Juncker come prossimo presidente della Commissione Europea”. Con questo cinguettio Van Rompuy ha comunicato la decisione presa dai leader dei 28 paesi dell’Unione.

A favore, 26 dei 28 leader europei. Hanno espresso voto contrario il britannico David Cameron e l'ungherese Viktor Urban. La parola passa ora al Parlamento europeo. La nomina formale a presidente della Commissione europea di Juncker arriverà infatti solo dopo l'approvazione da parte dell'assemblea di Strasburgo. Il voto dovrebbe avvenire il 16 luglio prossimo.

Dopo una giornata di intense trattative alla fine tra i governi si è trovata l'intesa: il popolare lussemburghese Jean Claude Juncker sarà presidente della Commissione Ue. Un accordo a cui si è arrivati nonostante le divergenze. Il premier italiano Matteo Renzi, ad esempio, ha avuto parole precise su Juncker, chiedendo che il suo via libera fosse condizionato a un documento preciso "su dove vuole andare l'Europa". In poche parole, la certezza che le politiche saranno orientate alla crescita.