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POLITICA

Palazzo Chigi

Jobs Act, Renzi: "Domani la fiducia, non mi aspetto imboscate"

Il premier in conferenza stampa dopo l'incontro con le parti sociali: "Non temo agguati dalla minoranza Pd". I tempi: nella tarda mattinata di domani la presentazione dell'emendamento del governo, che porrà la questione di fiducia. In serata, il voto

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"Che ci sia qualcuno che possa avere opinioni negative è la dimostrazione che c'è democrazia. L'importante è che si vada avanti. Noi ascoltiamo chiunque, miglioriamo se dobbiamo migliorare, impariamo cose importanti. Ma ribadiamo il messaggio: questo è un Paese che deve cambiare. Non ci faremo bloccare dai veti o dalle opinioni negative. Siamo rispettosi delle manifestazioni di protesta, ma andiamo avanti". Va avanti sulla strada del cambiamento il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa dopo l'incontro con le parti sociali a Palazzo Chigi.

Articolo 18 e l'operazione Tfr
Il presidente del Consiglio ha affrontato poi nel dettaglio il contenuto del confronto con i sindacati ribadendo che "il problema vero che sta dietro l'articolo 18 è che le imprese non sanno qual è l'eventuale costo di un'eventuale dismissione. Per questo le imprese vanno a investire da un'altra parte". Tra gli altri provvedimenti ha indicato una legge sulla rappresentanza sindacale, il salario minimo e la contrattazione. "Noi miglioriamo se dobbiamo migliorare, impariamo se qualcuno ha da darci qualcosa". Sui licenziamenti disciplinari "c'è una norma molto chiara della direzione Pd", per "chiarire le fattispecie" del reintegro, bisogna "avere la pazienza di attendere il decreto legislativo" ha aggiunto il premier mentre sul Tfr ha detto invece che l'iniziativa sarà portata a termine "se per le piccole e medie imprese ci saranno garanzie dal sistema bancario".  

La fiducia in Parlamento, domattina emendamento, nel pomeriggio il voto
Sulla decisione di mettere la fiducia su un provvedimento il premier ha sottolineato che ''attiene ai lavori parlamentari" ed ha assicurato di non aver visto "rabbia'' nelle parti sociali su questa ipotesi. ''Abbiamo promesso di fare le riforme. Le stiamo facendo''. Sui possibili agguati da parte della minoranza Pd si è detto convinto che "domani tutte le senatrici e i senatori votino la fiducia com' è sempre accaduto per cui non temo agguati. Ove ci fossero li affronteremo. La fiducia peraltro è a voto palese, per cui non si tratta di franchi tiratori. Nel Pd abbiamo fatto un lavoro molto serio. Ci siamo parlati, ma io credo che in un partito democratico a un certo punto si deve decidere e votare". La fiducia verrebbe posta in tarda mattinata, contestualmente verrà presentato l'emendamento al testo del governo. Il voto sulla fiducia dovrebbe avvenire in serata. 

Lontano dalla Thatcher
Per quanto riguarda il modello al quale si ispira, Renzi ha precisato che pur rispettando la Thatcher e la sua ''straordinaria leadership'', è ''lontano'' dal pensiero della lady di ferro secondo il quale ''non esiste'' una cosa chiamata società. "Credo alla 'big society' e mi vedo piuttosto in linea con il modello della terza via di Blair o Clinton o alla figura di Obama".

Pronti per il vertice Ue
"Il posizionamento con cui arriviamo al vertice di Milano è straordinario" ha infine concluso Matteo Renzi. "Stiamo correndo, stiamo cercando di non affastellare le tante cose presenti nel dibattito, ma ci presentiamo con il più vasto programma di riforme strutturali che l'Italia abbia mai avuto. Ma dal punto di vista dei tempi che stiamo rispettando è il piano più ambizioso che sia mai stato fatto da un Paese europeo. Si tratta di atti parlamentari di rara intensità. Altro che slogan". E a Milano il Renzi ha detto che all'Ue chiederà crescita e occupazione, "perché i due elementi sono molto legati".