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ECONOMIA

Rete imprese: "Per i piccoli è impensabile"

Rebus Tfr. Ipotesi in busta paga. Rete Imprese: "Impensabile". Sindacati: "Scelgano i lavoratori"

La proposta del governo: dal primo gennaio 55 euro in più in busta paga per chi guadagna 1.500 euro lordi al mese, con metà del tfr in busta. L'ipotesi caldeggiata da Renzi alla direzione del Pd sarebbe sostenibile attraverso un protocollo tra Abi, governo e Confindustria, ma resta il nodo delle piccole e medie imprese

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Liquidazione, buonoscita, tfr. Soldi già dei lavoratori che, di norma, si percepiscono alla fine del rapporto: per cessazione, licenziamento o dimissioni. Il Tfr accumulato equivale alla retribuzione annua divisa per 13,5. Si tratta, quindi, di una mensilità.

L'intenzione che emerge dal governo è quella di offrirne parte subito nelle disponibilità dei dipendenti. Si tratterebbe - secondo alcuni studi - di 55 euro in più in busta paga per chi guadagna 1.500 euro lordi al mese. 

Questa "immissione" di liquidità darebbe sostegno ai consumi e, di conseguenza, alla ripresa. 

Secondo l'ex sottosegretario al Welfare, Alberto Brambilla, "Oggi ogni anno gli italiani maturano Tfr per un valore di circa 25 miliardi. Di questi, 5,2 vanno ai fondi pensione. Altri 6 all’Inps. Circa 14 si fermano nelle casse delle piccole imprese. Se il premier vuole dare subito il 50% del Tfr ai lavoratori, allora si creerà un buco da 3 miliardi l’anno nelle casse dell’Inps che andrà coperto".

Chi custodisce il Tfr?
Nelle pmi sotto i cinquanta dipendenti, il Tfr di chi non ha scelto un fondo pensione dopo la riforma del 2006 (larga parte dei lavoratori italiani) resta in azienda. Le imprese usano questo denaro per finanziarsi. L’ammontare totale annuo accumulato dagli italiani vale circa 24 miliardi (su 326 miliardi di retribuzioni). Di questi il 40% matura nelle pmi, 10,8 miliardi. Tornando all’ipotesi di mettere in busta metà della liquidazione, nelle casse delle piccole imprese si creerebbe un buco da 5 miliardi e mezzo. 

Rete imprese: "Per i piccoli, impensabile anticipare il Tfr"
Per le piccole imprese impensabile anticipare il Tfr in busta paga. Lo sottolinea Rete Imprese Italia secondo cui "in questa fase di perduranti difficoltà per il nostro sistema produttivo, è impensabile che le piccole imprese possano sostenere ulteriori sforzi finanziari, come quello di anticipare mensilmente parte del Tfr ai dipendenti". "Dopo aver subito, soltanto nell'ultimo anno, una contrazione del credito erogato dal sistema bancario del 5,2% - osserva Giorgio Merletti, presidente di Rete Imprese Italia e di Confartigianato - pari a oltre 8 miliardi di euro, ora alle piccole imprese verrebbe chiesto di erogare diversi miliardi in anticipazione del Tfr e tutto ciò è impensabile".


La Cgil: "No annunci roboanti"
Sulla proposta, è fredda la Cgil. Secondo il sindacato di Corso d'Italia, "invece di fare annunci roboanti sui soldi dei lavoratori, sarebbe bene pensare concretamente a come si evita di impoverirli ancora", dice Susanna Camusso, che aggiunge: "Sono soldi dei lavoratori e nessuno racconti che siamo di fronte a degli aumenti salariali".