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POLITICA

Boldrini propone il voto finale entro il 26 novembre

Jobs Act, il Pd trova l'intesa per evitare la fiducia. Ncd chiede vertice di maggioranza

Speranza: "Non si voterà sul testo approvato in Senato. Modifiche in commissione, poi si esprimerà l’Aula". Art. 18: torna il diritto al reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare. Sacconi: "Non basta solo il Pd, serve vertice di maggioranza"
 

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Sul testo della delega di riforma del lavoro licenziato a Palazzo Madama, "Non verrà posta la fiducia". Così Roberto Speranza, capogruppo Pd alla Camera, al termine di una riunione con il responsabile economia del partito Filippo Taddei, il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano e i componenti Pd della commissione. Speranza ha spiegato che "Il testo sarà modificato oggi in Commissione, a partire dai contenuti dell'odg approvato dalla direzione Pd". "Sono molto soddisfatto. Il Parlamento non è un passacarte e abbiamo dimostrato che incide" spiega Speranza parlando dell'intesa raggiunta sul Jobs act. Intanto, la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha proposto che il voto finale sul provvedimento si tenga entro il prossimo 26 novembre. Sulla questa proposta di mediazione l'Aula di Montecitorio voterà lunedì 17 alle 16. Il governo aveva inizialmente chiesto il voto finale sul testo il 22 novembre. Se, quindi, l'Aula lunedì dovesse dare l'ok al calendario, il Jobs Act approderà in Aula il 24, per proseguire il 25 con voto finale il 26 novembre. 

Art. 18, torna il diritto al reintegro per i licenziamenti discriminatori
Torna il diritto al reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare. Questo, infatti, quanto prevedeva l'odg della direzione del Pd sul Jobs act i cui contenuti verranno introdotti, in Commissione, nel testo di riforma del mercato del lavoro. La fiducia sul testo della commissione è esclusa? "No". Lo afferma il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini ai cronisti a Montecitorio. "Noi proponiamo un percorso in commissione che prevede alcune modifiche rispetto al testo del Senato, che assumono anche parte del dibattito che ha accompagnato il confronto in Senato e momento successivi. Dopo di che la gestione della delega tra commissione e aula la vedremo nei prossimi giorni", aggiunge Guerini. 

Sacconi: "Non basta solo il Pd, serve vertice di maggioranza"
"Il Pd non ha ancora la maggioranza assoluta nelle due Camere, nelle quali peraltro non è ancora stato superato il sistema paritario". Lo dice Maurizio Sacconi parlando dell'intesa raggiunta nl Pd sul Jobs Act e sottolineando che "il Nuovo Centrodestra vuole discutere ora in una riunione di maggioranza le eventuali modifiche alla delega".