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POLITICA

La risposta dei sindacati

Jobs Act, Cgil a Renzi: "Vago e contradditorio". Uil: "Sciopero se tocca tutele acquisite"

Dopo l'intervento del premier in direzione del Pd arriva la risposta delle organizzazioni sindacali

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"Vago, indefinito e contraddittorio". Questi sono i tre aggettivi con cui il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, definisce l'intervento con cui il Presidente del Consiglio e Segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha aperto i lavori della direzione del Pd. "Sebbene contenga toni diversi dal passato, sui temi della riforma del mercato del lavoro e sulla revisione della legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori) resta ancora vago, indefinito e contraddittorio, a partire dalle affermazioni sull'articolo 18".

Camusso si dice quindi pronta al confronto ma ribadisce ma conferma la preparazione della manifestazione del 25 ottobre a Roma. "Non è infatti ancora chiara - sottolinea Camusso in una nota - la proposta avanzata. Anche l'enunciazione dell'obiettivo, da tutti condiviso, dell'eliminazione del precariato e del superamento del mercato del lavoro duale, non si traduce in proposte vere di riduzione delle forme contrattuali". "Sebbene sia certamente apprezzabile l'ulteriore estensione a tutte le donne che lavorano del diritto alla maternità e l'impegno a una legge sulle dimissioni in bianco, l'allargamento dei diritti a tutti i lavoratori richiede di considerare anche le altre tutele - sostiene il leader della Cgil - Così come sugli ammortizzatori le risorse indicate non fanno intravedere, purtroppo, un'effettiva universalita'". "Se il Presidente del Consiglio,
annunciando l'apertura della Sala Verde, intendeva sfidare il sindacato - prosegue Camusso - non possiamo che ribadire che la Cgil è da sempre pronta al confronto. Sarebbe infatti ben strano essere l'unico Paese europeo che fa riforme sul mercato del lavoro senza un dialogo con le parti sociali".

"Rivendichiamo da anni la legge sulla rappresentanza. Ben venga che anche il Governo voglia aprire la discussione, visto che fino ad ora hanno supplito gli accordi sindacali e, a nostro avviso, si dovra' partire dal Testo Unico del 10 gennaio 2014". "La Cgil - conclude - porterà al confronto tutta la sua piattaforma che parte dal vero tema centrale del Paese, ovvero creare lavoro. A sostegno della piattaforma, per dare forza
all'eguaglianza delle tutele e dei diritti, la Cgil continua la preparazione della grande manifestazione del 25 ottobre a Roma". 

In una nota minaccia lo sciopero anche la Uil:  "Se i provvedimenti del Governo in materia di lavoro dovessero toccare protezioni e tutele per quei lavoratori che già ce l'hanno e non prevedere tutele crescenti per coloro che non ce l'hanno, la Uil proclamerà uno sciopero generale". La protesta, spiega la Uil, sarà definita "con modalità e tempistiche che saranno decise, tenuto conto delle scelte governative". "Nei prossimi giorni -si legge ancora nel comunicato si avvieranno assemblee in tutti i luoghi di lavoro e attivi di delegati per illustrare la posizione dell'Organizzazione, definita in un documento che sarà diffuso a tutte le strutture nelle prossime ore. La UIL è disponibile, come sempre, al confronto con il Governo su tutti i temi che riguardano il mondo del lavoro".

La Cisl giudica ''interessante'' l'apertura al dialogo con i sindacati del premier Matteo Renzi oggi alla direzione del Pd. ''La Cisl è pronta a discutere - dice il segretario generale uscente Raffaele Bonanni - anche
dell'articolo 18 se ci sarà una svolta sulla precarietà e l'abolizione di tutte le forme di flessibilità selvaggia come false partite Iva, co.co.co della Pa, co.co.pro e associati in partecipazione''.