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POLITICA

Riforma del lavoro

Jobs Act, scontro governo- sindacati, Renzi: "La mia sinistra sta con i più deboli"

Bufera sulla frase di Landini: "Il governo non ha il sostegno degli onesti", polemiche di Pd e Confindustria e il leader della Fiom si scusa. Il premier risponde agli attacchi dei sindacati inviando una lettera a La Repubblica: "Non abbiamo bisogno di esami del sangue, non c'è riforma più di sinistra del Jobs Act"

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Premier Renzi (Ansa)
È ancora polemica tra sindacati e governo sul tema delle riforme, in particolare quella del Jobs Act. La scintilla è scattata ieri alla manifestazione della Fiom a Napoli quando Landini ha accusato: l'esecutivo "non ha il consenso delle persone oneste, dei lavoratori e di chi cerca un lavoro". Una dichiarazione che ha sollevato le critiche del Pd e di Confindustria. E oggi il premier in una lettera inviata a La Repubblica torna a difendere il lavoro dell'esecutivo dagli attacchi dei sindacati. "Il Pd sa da che parte stare, dalla parte dei più deboli, dalla parte della speranza e della fiducia in un futuro che va costruito insieme". Questa la sinistra del premier che aggiunge "non c'è riforma più di sinistra del Jobs Act". Sulle polemiche dice "non abbiamo bisogno dell'esame del sangue, come invece pretenderebbe qualcuno anche dalla parti dei sindacati" e sottolinea: "Abbiamo rispetto dei lavoratori e del sindacato". Per poi assicurare: con Berlusconi solo per cambiare le regole del gioco per "poi tornare a dividersi su tutto il resto".

Landini "Renzi non ha consenso delle persone oneste"
L'esecutivo "non ha il consenso delle persone oneste, dei lavoratori e di chi cerca un lavoro" ha detto il leader della Fiom a Napoli. Per poi precisare "Mai pensato - come mi viene attribuito - che Renzi non ha il consenso degli onesti, ho detto e ribadisco che il premier non ha il consenso della maggioranza delle persone che lavorano o che il lavoro lo cercano e che sono nella parte onesta del paese che paga le tasse". Fa un passo indietro ma ribadisce "la protesta dei lavoratori c'è".

La replica del Premier
Secca la risposta del premier a Landini: il lavoro "si salva tenendo aperte le fabbriche e non alimentando polemiche, risolvendo le crisi industriali e non giocando a chi urla più forte" la risposta secca del premier Renzi. Poi davanti ai presidenti di Confindustria europei ha parlato della riforma del lavoro: "Da gennaio, con il Jobs act, l'articolo 18, il simbolo di una tradizione italiana, non sarà più un ostacolo agli investimenti" ha garantito. 

Barbagallo: "Renzi ci stupisca, per evitare sciopero"
Il nuovo segretario della Uil rispone alle accuse del presidente del Consiglio sulle ragioni politiche dello sciopero."Mancano 21 giorni allo sciopero" di Cgil e Uil. "Fino all'ultimo aspetterò che il Governo proponga un tavolo per una soluzione alle nostre proposte". Poi ancora: "La legge delega del lavoro grida vendetta.

Bufera del Pd e di Confindustria
La dichiarazione di Landini solleva le polemiche del Pd e di Confindustria. Per il presidente del Pd, Matteo Orfini, il sindacalista "offende milioni di lavoratori". Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi ha dichiarato di essere "più che onesto".