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POLITICA

Jobs Act

Consulta: no a referendum su art. 18, via libera a quesiti su appalti e voucher

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La Corte Costituzionale boccia il referendum abrogativo sulle modifiche all'articolo 18 introdotte con il Jobs act, dichiarando inammissibile il quesito sui licenziamenti illegittimi, mentre ha dato il suo via libera a quelli sui voucher e sulla responsabilità solidale negli appalti.

Tutti e tre i quesiti erano stati presentati dalla Cgil con 3,3 milioni di firme. 

Le motivazioni della decisione presa oggi saranno rese note con il deposito delle sentenze - una per ciascuno dei tre quesiti vagliati nella Camera di consiglio di oggi, durata circa due ore e mezza - che, secondo quanto prevede la legge, deve avvenire entro il 10 febbraio. 

Si farà il referendum su voucher e appalti
Nell'odierna Camera di consiglio, la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile la richiesta di referendum denominato "abrogazione disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti" (n.170 Reg. Referendum); ammissibile la richiesta di referendum denominato "abrogazione disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)" (n.171 Reg. Referendum); inammissibile la richiesta di referendum denominato "abrogazione delle disposizioni in materia di licenziamenti illegittimi " (n.169 Reg. Referendum).

L'eventuale consultazione referendaria si terrà in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno, a meno che la legislazione di cui si chiede l'abrogazione non subisca modifiche. In caso di elezioni anticipate, il voto slitterebbe di un anno alla primavera 2018.

Poletti: intervento su voucher, riforma fa bene a Paese
Il governo interverrà sui voucher per regolamentarne meglio l'utilizzo, con la convinzione che il Jobs act sia una "buona legge" positiva per il Paese. Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, dopo la decisione della Consulta. "Le sentenze della Corte costituzionale - ha detto Poletti - si rispettano e si applicano. Sui voucher abbiamo detto che è necessario un intervento per rimetterli sul binario per cui sono nati: i lavori saltuari e temporanei". "La riforma del mercato del lavoro - ha aggiunto il ministro a margine di un convegno del Pd - è una buona legge, apprezzata anche a livello internazionale e fa bene al nostro Paese".