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MONDO

Usa

Johnson&Johnson e il Risperdal: giudice riduce risarcimento danni a 6,8 mld

La Giuria di Philadelphia aveva determinato la cifra del risarcimento inizialmente in 8 miliardi di dollari

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di Tiziana Di Giovannandrea
Taglio al pagamento del risarcimento punitivo che la Corte di Philadelphia aveva inflitto ad ottobre al colosso farmaceutico Johnson & Johnson.

Un giudice di Philadelphia ha ridotto a 6,8 milioni di dollari gli originari 8 miliardi di dollari che la multinazionale farmaceutica deve pagare nella causa per il farmaco antipsicotico Risperdal, che avrebbe provocato l'ingrossamento delle mammelle negli uomini (ginecomastia).

Le azioni legali promosse contro il Risperdal negli Stati Uniti sono oltre 13 mila. Nelle varie cause Johnson & Johnson è accusata di essere a conoscenza dei rischi derivanti dall'uso del farmaco ma di non aver adeguatamente avvisato medici e pazienti.

Il risarcimento originale è stato attribuito dalla Corte di Philadelphia ad un ricorrente che ha subìto effetti collaterali indesiderati dal farmaco Risperdal usato per curare le persone con schizofrenia, disturbo bipolare, e anche le persone con autismo. 

Il ricorrente, Nicholas Murray, 26 anni, ha iniziato a prendere il farmaco da bambino per trattare i comportamenti legati all'autismo, ma il farmaco ha causato la crescita del seno - una condizione chiamata appunto ginecomastia.

I danni punitivi si aggiungono al premio compensativo di 680.000 dollari riconosciuto al ricorrente. Johnson & Johnson aveva impugnato la sentenza di condanna al pagamento degli 8 miliardi di dollari, ritenendo la somma spropositata.

L'azienda negli ultimi anni è sotto pressione a causa di varie cause sulla responsabilità da prodotto. Alcuni consumatori hanno sostenuto che i prodotti in polvere per bambini della multinazionale li hanno portati a sviluppare il cancro alle ovaie. Ci sono stati anche problemi relativi ad alcuni prodotti in Australia, dove l'azienda ha perso un caso l'anno scorso.