ECONOMIA
Le parole del presidente della Commissione
Juncker: "Senza riforme conseguenze spiacevoli per l'Italia"
Se Roma e Parigi non agiranno inasprimento procedura deficit. Katainen: senza riforme il piano Juncker non serve. In un videomessaggio: "Non c'è né lavoro né crescita se il debito sale"
Se l'Italia e la Francia non procederanno con le riforme annunciate si arriverà "a un inasprimento della procedura sul deficit".
E "se alle parole non seguiranno i fatti, per questi Paesi non sarà piacevole", ha detto il presidente della commissione Ue, Jean-Claude Juncker, intervistato dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Occhi puntati su Roma e Parigi
Il monito di Juncker segue di poche ore l'eurogruppo e ribadisce un concetto già espresso nei confronti dell'Italia e della Francia: agli annunci seguano le azioni. "Dovremmo dare fiducia agli italiani e ai francesi. - continua -. E poi vedremo, proprio a marzo, come sarà andata". "I governi ci hanno garantito che faranno quanto annunciato", ha aggiunto.
"Non c'è né lavoro né crescita se il debito sale"
Juncker parla anche in un videomessaggio al seminario Fiscal discipline e investments, organizzato da Mario Monti a cui partecipa Pier Carlo Padoan. Per Juncker per la crescita servono riforme, responsabilità di bilancio, investimenti: "Non c'è né lavoro né crescita se il debito sale".
Katainen: senza riforme il piano Juncker non serve
Dalle colonne de La Stampa parla Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione Ue con le deleghe a Crescita e Competitività che dice: vanno rimosse le barriere e gli Stati devono far ordine in casa. Insomma il Piano Juncker non basta: ''Servono le riforme oppure tutto sarà inutile. Se restano ostacoli burocratici agli investimenti privati, se l'amministrazione è lenta, se ci sono incognite non finanziarie, il nuovo fondo Efsi potrà far poco''.
E "se alle parole non seguiranno i fatti, per questi Paesi non sarà piacevole", ha detto il presidente della commissione Ue, Jean-Claude Juncker, intervistato dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Occhi puntati su Roma e Parigi
Il monito di Juncker segue di poche ore l'eurogruppo e ribadisce un concetto già espresso nei confronti dell'Italia e della Francia: agli annunci seguano le azioni. "Dovremmo dare fiducia agli italiani e ai francesi. - continua -. E poi vedremo, proprio a marzo, come sarà andata". "I governi ci hanno garantito che faranno quanto annunciato", ha aggiunto.
"Non c'è né lavoro né crescita se il debito sale"
Juncker parla anche in un videomessaggio al seminario Fiscal discipline e investments, organizzato da Mario Monti a cui partecipa Pier Carlo Padoan. Per Juncker per la crescita servono riforme, responsabilità di bilancio, investimenti: "Non c'è né lavoro né crescita se il debito sale".
Katainen: senza riforme il piano Juncker non serve
Dalle colonne de La Stampa parla Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione Ue con le deleghe a Crescita e Competitività che dice: vanno rimosse le barriere e gli Stati devono far ordine in casa. Insomma il Piano Juncker non basta: ''Servono le riforme oppure tutto sarà inutile. Se restano ostacoli burocratici agli investimenti privati, se l'amministrazione è lenta, se ci sono incognite non finanziarie, il nuovo fondo Efsi potrà far poco''.