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SPORT

Delusione per i bianconeri che non superano un avversario ridotto in 9 giocatori

Europa League amara per la Juventus fermata 0-0 in casa dal Benfica. Portoghesi alla finale a Torino

Juventus Stadium gremito ma i campioni d'Italia sono apparsi meno brillanti che in campionato e non sono riusciti a ribaltare il 2-1 subito a Lisbona nella gara d'andata

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Delusione dello juventino Fernando Llorente (Ansa)
di Nicola Iannello
La pioggia e il Benfica cancellano i sogni europei della Juventus. Allo ‘Stadium’ Europa League amarissima per i campioni d’Italia che non riescono a ribaltare il 2-1 dell’andata a favore dei freschi campioni di Portogallo. Finisce 0-0, con la squadra di Conte che non fa abbastanza per approdare alla finale di mercoledì 14, proprio a Torino. Persa così un’occasione propizia per tornare tra le grandi del calcio continentale. Il Benfica – che in patria ha interrotto il dominio del Porto dopo tre scudetti di fila – troverà il Siviglia, che supera il Valencia nella semifinale tutta spagnola.
Conte supera i dubbi e fa giocare Vidal a centrocampo (Marchisio parte dalla panchina) con Pirlo e Pogba, in attacco c’è Llorente e non Giovinco accanto a Tevez.
Jorge Jesus schiera Oblak tra i pali al posto dell’ex Roma Artur, con Markovic, Rodrigo e Gaitan a sostegno di Lima in avanti.
Si parte sotto lo sguardo di Maradona in tribuna. Avvio deciso dei lusitani, i bianconeri sembrano intimoriti, ma poi escono fuori.  Llorente protegge per la stoccata di Pirlo da fuori area che Oblak alza sopra la traversa. Tevez prova la girata ma la mira è altra. Un tiro di Lichtsteiner è troppo centrale e debole. Per poco un colpo di testa a pallonetto di Vidal non sorprende Oblak e non si trasforma in un assist per Tevez. Pirlo tenta da fuori ma non centra la porta. La Juve cresce ancora nel finale del primo tempo. Bonucci di testa va ad anticipare sul primo palo una punizione tesa di Pirlo dalla destra, ma Tevez in scivolata arriva appena appena in ritardo e la girata termina larga. Oblak a terra arriva prima di Lichtsteiner sul suggerimento basso di Pirlo. Poi l’occasionissima: Luisao sulla linea salva una schiacciata di testa di Vidal su palla di Asamoah dalla sinistra.
Nella ripresa Buffon in uscita bassa anticipa Rodrigo lanciatissimo, che non si ferma e rimedia l’ammonizione per carica al portiere. Pirlo cerca la porta direttamente su punizione ma Oblak respinge a mani aperte. La partita si innervosisce. La Juve chiede il rigore per un tocco di mano di Markovic su torre di testa di Llorente (i giocatori erano vicinissimi). A centrocampo Perez commette il secondo fallo da ammonizione in 7’ e al 67’ lascia il Benfica in dieci. Jorge Jesus toglie la punta Rodrigo (pure ammonito) e inserisce il centrocampista André Almeida. Tevez dal limite conclude troppo centrale per impensierire il portiere dei lusitani. Conte mette Giovinco per Bonucci per sfruttare la superiorità numerica (73’). Poi doppio cambio: Osvaldo per Llorente e Marchisio per Vidal (78’). Pogba in spaccata confeziona un assist superbo per il gol di Osvaldo, ma il francese era in fuorigioco sul lancio di Marchisio. Gli animi si accendono anche in panchina e l’arbitro mostra il cartellino rosso a Vucinic e a Markovic (89’). Nell’area del Benfica Pogba in acrobazia colpisce al volto Garay che esce in barella, lasciano i suoi in nove. Sull’ultimo corner anche Buffon cerca fortuna in area portoghese ma neppure 8’ di recupero bastano alla rimonta della Juventus. I campioni d’Italia sono sembrati poco brillanti per superare un avversario comunque di caratura internazionale come il Benfica.
Nell’altra semifinale, drammatico e inutile 3-1 del Valencia sul Siviglia, che passa in virtù del 2-0 dell’andata. Non servono le reti di Feghouli (14’), del portiere Beto nella propria porta (26’) e di Mathieu (69’). Decide tutto Mbia a tempo scaduto portando gli andalusi in finale (94’).