ITINERARI
Nel 2017 ospiterà l’Expo, dedicato all’energia del futuro
Astana, una capitale "adolescente"
Edificata in buona parte negli ultimi quindici anni con edifici dai profili avveniristici, la principale città del Kazakhstan è il simbolo di un paese in rapido sviluppo. Nell’ultimo ventennio, grazie anche alle ingenti risorse naturali, il Pil della Repubblica asiatica è cresciuto in media dell’8% all’anno. L’Italia è uno suoi principali partner commerciali
Arrivare ad Astana di notte e in aereo è un ottimo modo per capire dove ci si trova. La steppa, praticamente disabitata, appare come un enorme mare nero costellato da sparuti puntini luminosi. Poi, all'improvviso, al finestrino ecco una grande isola di luce. Al centro grattacieli e monumenti che svettano, monoliti verticali in un paesaggio orizzontale. Nel cuore dell'Asia centrale, sulle rive del fiume Esil, non c'è alcuna montagna in un raggio di centinaia di chilometri ma l’uomo ha trovato comunque il modo di spingersi verso il cielo.
La nuova capitale
La capitale del Kazakhstan è il simbolo di un paese il cui prodotto interno lordo nell'ultimo ventennio è cresciuto a un ritmo da record, intorno all'8% all'anno. Secondo le statistiche, solo la Cina e il Qatar hanno fatto meglio e il Pil pro capite ha ormai superato quello di Romania e Bulgaria. Qui fino a 17 anni fa c'era Akmola, una piccola città di provincia. Poi tra il 1997 e il 1998 il presidente Nursultan Nazarbaev, in carica non senza polemiche dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica, decise di trasformarla nel cuore pulsante della Repubblica al posto di Almaty, località storica ma molto decentrata e praticamente al confine con la Cina. Un nuovo nome - “Astana” in kazako significa proprio “capitale” -, un nuovo ruolo e un nuovo volto, anche grazie ai cospicui introiti garantiti alle casse dello Stato dalle enormi risorse naturali del paese.
Una città ideale nel cuore della steppa
La storia dell'architettura è piena di città ideali e di progetti urbanistici pianificati a tavolino, dalla Brasilia di Oscar Niemeier e all'indiana Chandigarth di Le Corbusier. Astana è il sogno del giapponese Kisho Kurokava e di altri architetti, anche italiani, che negli ultimi anni hanno progettato edifici sempre più avveniristici. A metà strada fra Oriente e Occidente, il centro della capitale kazaka è un mix di grattacieli che ricordano gli Stati Uniti, di curve e profili che si rifanno al mondo arabo, di citazioni della Cina e di richiami al legame storico e culturale con la Russia. Il tutto con frequenti note di azzurro, il colore della bandiera nazionale e del cielo sopra la steppa.
Cantieri in attività
Accanto ai palazzi già costruiti ci sono le gru dei cantieri, in azione anche di notte alla luce dei riflettori. Nella stagione calda si lavora sulla struttura esterna. D'inverno, quando le temperature arrivano anche a -40° centigradi, si prosegue all'interno. E Astana, che oggi ha poco più di 800mila abitanti, continua a crescere.
Un nuovo quartiere per l'Expo 2017
Il prossimo passo sarà un intero nuovo quartiere a sud, lungo il viale che conduce all'aeroporto. Sarà la sede dell'Expo 2017, non a caso dedicato all'energia, settore strategico in un paese la cui principale fonte di ricchezza è costituita dalle risorse naturali, a partire da petrolio, gas e uranio. “Sarà enorme, con una superficie complessiva di 173mila metri quadri – dice Assel Kozharova, direttrice del dipartimento Marketing e Pr di Expo 2017 – Il sito dell’esposizione sarà complessivamente di 25 ettari e darà origine a un nuovo distretto cittadino. Ci aspettiamo che porti sviluppi in vari ambiti, compreso quello turistico per le ricadute positive sull’immagine della città”.
Stretti rapporti commerciali con l'Italia
Il Kazakhstan ha una superficie di circa 2,7 milioni di chilometri quadrati, pari circa a quella dell’Europa occidentale. In questo gigante asiatico che si estende dal Caspio alla Mongolia vivono solo 16 milioni di persone. Grandi distanze e grandi spazi, quindi, e anche opportunità di fare affari. L’Italia vi è molto attiva sin dalla dissoluzione dell’Urss e oggi, secondo i dati delle autorità locali, è il secondo paese di destinazione delle esportazioni kazake dopo la Cina, in particolare di petrolio.
Gli imprenditori italiani
Oggi le imprese italiane sono molto impegnate anche nel settore delle costruzioni e nell’ancora piccolo ma crescente mercato del lusso. “Le opportunità maggiori sono nei servizi di supporto alla persone, nella metallurgia e nell’import di prodotti alimentari”, dice Marco Beretta, imprenditore in Kazakhstan da 10 anni e attivo nella promozione di società italiane nel paese. “Questa parte del mondo può riservare ancora moltissimi sbocchi commerciali – aggiunge Luciano Sozzo, general manager dell’hotel Rixos President Astana – L’importante è arrivare organizzati, con delle strutture e con la forza per affrontare questi mercati”.
Uno sguardo che si spinge oltre l'orizzonte
Bisogna sapere guardare lontano, insomma, e ad Astana il modo migliore per farlo è salire sulla torre del Baiterek. A 97 metri di altezza, dentro al globo dorato che svetta su questa stilizzazione del leggendario Albero della Vita, i visitatori hanno a disposizione un panorama a 360 gradi sulla città e sul territorio che la circonda. È la steppa, il cuore della nazione kazaka. Oltre la linea dell’orizzonte in direzione sud-est, a centinaia e centinaia di chilometri di distanza, c’è il Cosmodromo di Baikonur. Da lì partono le missioni verso la Stazione Spaziale Internazionale, compresa quella che il prossimo 30 novembre porterà in orbita l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti. Il cielo azzurro del Kazakhstan è una porta verso le stelle. Astana, con i suoi palazzi ipermoderni, vi si specchia.
La nuova capitale
La capitale del Kazakhstan è il simbolo di un paese il cui prodotto interno lordo nell'ultimo ventennio è cresciuto a un ritmo da record, intorno all'8% all'anno. Secondo le statistiche, solo la Cina e il Qatar hanno fatto meglio e il Pil pro capite ha ormai superato quello di Romania e Bulgaria. Qui fino a 17 anni fa c'era Akmola, una piccola città di provincia. Poi tra il 1997 e il 1998 il presidente Nursultan Nazarbaev, in carica non senza polemiche dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica, decise di trasformarla nel cuore pulsante della Repubblica al posto di Almaty, località storica ma molto decentrata e praticamente al confine con la Cina. Un nuovo nome - “Astana” in kazako significa proprio “capitale” -, un nuovo ruolo e un nuovo volto, anche grazie ai cospicui introiti garantiti alle casse dello Stato dalle enormi risorse naturali del paese.
Una città ideale nel cuore della steppa
La storia dell'architettura è piena di città ideali e di progetti urbanistici pianificati a tavolino, dalla Brasilia di Oscar Niemeier e all'indiana Chandigarth di Le Corbusier. Astana è il sogno del giapponese Kisho Kurokava e di altri architetti, anche italiani, che negli ultimi anni hanno progettato edifici sempre più avveniristici. A metà strada fra Oriente e Occidente, il centro della capitale kazaka è un mix di grattacieli che ricordano gli Stati Uniti, di curve e profili che si rifanno al mondo arabo, di citazioni della Cina e di richiami al legame storico e culturale con la Russia. Il tutto con frequenti note di azzurro, il colore della bandiera nazionale e del cielo sopra la steppa.
Cantieri in attività
Accanto ai palazzi già costruiti ci sono le gru dei cantieri, in azione anche di notte alla luce dei riflettori. Nella stagione calda si lavora sulla struttura esterna. D'inverno, quando le temperature arrivano anche a -40° centigradi, si prosegue all'interno. E Astana, che oggi ha poco più di 800mila abitanti, continua a crescere.
Un nuovo quartiere per l'Expo 2017
Il prossimo passo sarà un intero nuovo quartiere a sud, lungo il viale che conduce all'aeroporto. Sarà la sede dell'Expo 2017, non a caso dedicato all'energia, settore strategico in un paese la cui principale fonte di ricchezza è costituita dalle risorse naturali, a partire da petrolio, gas e uranio. “Sarà enorme, con una superficie complessiva di 173mila metri quadri – dice Assel Kozharova, direttrice del dipartimento Marketing e Pr di Expo 2017 – Il sito dell’esposizione sarà complessivamente di 25 ettari e darà origine a un nuovo distretto cittadino. Ci aspettiamo che porti sviluppi in vari ambiti, compreso quello turistico per le ricadute positive sull’immagine della città”.
Stretti rapporti commerciali con l'Italia
Il Kazakhstan ha una superficie di circa 2,7 milioni di chilometri quadrati, pari circa a quella dell’Europa occidentale. In questo gigante asiatico che si estende dal Caspio alla Mongolia vivono solo 16 milioni di persone. Grandi distanze e grandi spazi, quindi, e anche opportunità di fare affari. L’Italia vi è molto attiva sin dalla dissoluzione dell’Urss e oggi, secondo i dati delle autorità locali, è il secondo paese di destinazione delle esportazioni kazake dopo la Cina, in particolare di petrolio.
Gli imprenditori italiani
Oggi le imprese italiane sono molto impegnate anche nel settore delle costruzioni e nell’ancora piccolo ma crescente mercato del lusso. “Le opportunità maggiori sono nei servizi di supporto alla persone, nella metallurgia e nell’import di prodotti alimentari”, dice Marco Beretta, imprenditore in Kazakhstan da 10 anni e attivo nella promozione di società italiane nel paese. “Questa parte del mondo può riservare ancora moltissimi sbocchi commerciali – aggiunge Luciano Sozzo, general manager dell’hotel Rixos President Astana – L’importante è arrivare organizzati, con delle strutture e con la forza per affrontare questi mercati”.
Uno sguardo che si spinge oltre l'orizzonte
Bisogna sapere guardare lontano, insomma, e ad Astana il modo migliore per farlo è salire sulla torre del Baiterek. A 97 metri di altezza, dentro al globo dorato che svetta su questa stilizzazione del leggendario Albero della Vita, i visitatori hanno a disposizione un panorama a 360 gradi sulla città e sul territorio che la circonda. È la steppa, il cuore della nazione kazaka. Oltre la linea dell’orizzonte in direzione sud-est, a centinaia e centinaia di chilometri di distanza, c’è il Cosmodromo di Baikonur. Da lì partono le missioni verso la Stazione Spaziale Internazionale, compresa quella che il prossimo 30 novembre porterà in orbita l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti. Il cielo azzurro del Kazakhstan è una porta verso le stelle. Astana, con i suoi palazzi ipermoderni, vi si specchia.