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MONDO

Nba rinvia derby di Los Angeles

Kobe Bryant. Pilota stava salendo per evitare le nubi. Mattarella: "Si era formato nel nostro Paese"

Le comunicazioni finali del pilota dell'elicottero che si è schiantato causando la morte della star della Nba Kobe Bryant e di altre otto persone indicano che stava salendo di quota per evitare lo strato di nubi. Lo riferiscono gli investigatori, aggiungendo che lo schianto ha lasciato una scena devastante. La fitta nebbia, che aveva indotto il dipartimento di polizia di Los Angeles a lasciare a terra i suoi elicotteri, è indicata come una delle possibili cause della tragedia

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Prosegue l'indagine sulle cause dell'incidente dell'elicottero in cui ha perso la vita Kobe Bryant e altre otto persone. Gli investigatori hanno fatto sapere di avere acquisito le comunicazioni finali del pilota dell'elicottero che stava salendo di quota per evitare lo strato di nubi. Il pilota aveva chiesto una autorizzazione speciale a volare nella fitta nebbia pochi minuti prima dello schianto ed era ad un'altezza di 427 metri. Poi aveva richiesto ai controllori di volo di fornire un collaboratore che seguisse il volo ma gli era stato detto che l'elicottero volava troppo basso. Circa quattro minuti dopo, il pilota ha informato che stava salendo per evitare uno strato di nubi. Quando gli è stato chiesto cosa intendeva fare, non c'è stata risposta. I dati del radar indicano che l'elicottero era salito a 701 metri e poi ha cominciato a precipitare verso sinistra.

"Tutto il mondo dello sport è rattristato dalla morte di Kobe Bryant. Una tristezza che ha fondamento non solo nelle sue capacità e nella sua popolarità ma anche perché si era formato nel nostro Paese e nelle nostre scuole elementari e medie". Così il presidente Sergio Mattarella ha ricordato la  scomparsa del campione Nba Kobe Bryant, formatosi in Italia dove ha trascorso 7 anni da ragazzo. "E la comunanza di studi è quella che lega davvero l'umanità più dei legami politici, istituzionali ed economici ed è antidoto alle incertezze internazionali", ha aggiunto.

"Non conoscevo personalmente Bryant ma sono sempre stato colpito dal modo in cui non ha mai evitato di prendere una posizione ferma contro il razzismo. Lo ha reso un vero modello per altre stelle dello sport di alto profilo". Queste le parole di Aleksander Ceferin, presidente dell'Uefa, che ha voluto rendere omaggio alla figura di Kobe Bryant. "È impossibile comprendere il dolore della sua famiglia in questo momento. Il mondo dello sport è unito nel sostenerli". Ceferin si riferisce ai commenti di Bryant il 16 gennaio scorso sui recenti incidenti razzisti nel calcio, in particolare in Italia, dove la star dei LA Lakers ha vissuto dai sei ai 13 anni.

La Nike ha deciso di ritirare dal suo store online tutti gli articoli legati a Kobe Bryant, l'ex stella NBA morta in un incidente in elicottero nella giornata di domenica insieme alla figlia e ad altre 7 persone. A scriverlo e' il sito sportivo americano ESPN spiegando come la notizia sia stata confermata da fonti interne all'azienda che, ad oggi, sta anche valutando come rimodulare la strategia relativa alla nuova serie di scarpe, disegnate dall'ex giocatore dei Lakers, il cui lancio era prossimo. Più di 100 cestisti appartenenti alla Lega già indossano calzature il cui design è stato curato in passato da Bryant. 

Una felpa con le iniziali KB, i  numeri 8-24 e un cuore, indossata prima del match con Milos Raonic nei quarti di finale dell'Australian Open. Così Novak Djokovic ha voluto  omaggiare Kobe Bryant, scomparso domenica in un tragico incidente  d'elicottero in cui hanno perso la vita altre 8 persone, tra cui la  figlia 13enne Gianna. Il serbo è parso visibilmente toccato dalla  tragedia che ha colpito Bryant. I due si conoscevano piuttosto bene,  come confermato da Djokovic al termine dell'incontro vinto tre set a  zero: "Ci eravamo incontrati e parlati in più di un'occasione. Mi ha  aiutato molto nel 2018, quando non riuscivo a giocare a causa del mio  problema al gomito. Le sue parole sono state fonte di ispirazione per  tornare a vincere".

In accordo con la Lega Serie A il Milan questa sera indosserà il lutto al braccio in  memoria della leggenda del basket e grande tifoso rossonero Kobe  Bryant. Tutto il pubblico  di San Siro osserverà inoltre un momento di tributo e raccoglimento a pochi minuti dal fischio di inizio.

"Kobe, raccoglierò il tuo testimone": così in un commovente post Lebron James esprime il suo dolore per la morte di Kobe Bryant. "Non sono pronto - esordisce LeBron-, ma eccomi qua. Sono davanti al pc cercando di scrivere qualcosa ma ogni volta che ci provo inizio a piangere al solo pensiero di te, di Gigi e dell'amicizia, del legame e della fratellanza che ci univa". "Ho sentito la tua voce domenica mattina" scrive ancora Lebron, riferendosi alla telefonata di complimenti ricevuta da Bryant, appena scavalcato al terzo posto nella classifica dei più grandi realizzatori sempre in Nba. "Non avrei mai pensato che quella sarebbe stata la nostra ultima conversazione. Ho il cuore a pezzi,sono distrutto fratello mio. Ti amo come un fratello maggiore, i miei pensieri ora vanno a Vanessa e alle bambine. Ti prometto che raccoglierò io il tuo testimone". Lebron poi conclude con un impegno: " sento come una mia responsabilità quella di caricarmi sulle spalle la tua eredità e continuare quello che hai fatto!! Chiedo al cielo di darmi la forza e di assistermi in questa missione: a NOI ora ci penso io".

L'Nba ha rinviato la sfida tra Los Angeles Lakers e Clippers in programma martedì 28 gennaio allo Staples Center. "La decisione - si legge nel comunicato - è stata presa per rispetto dell'organizzazione dei Lakers, che è profondamente addolorata per la tragica perdita della sua leggenda Kobe Bryant, sua figlia Gianna e altre sette persone in un incidente in elicottero di domenica". Non sono state definite nuove date per il derby di Los Angeles.

Kobe Bryant sarà inserito nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame già nel 2020. L'ex stella dei Los Angeles Lakers entrerà a far parte di quella stretta cerchia di personalità e personaggi, giocatori, arbitri e allenatori, a cui viene riconosciuto di aver avuto un particolare impatto nella storia della pallacanestro.