ITALIA
I migranti saranno redistribuiti
Migranti, il trasbordo dalla Ocean Viking su motovedette
Mentre cominciava il trasbordo dei primi migranti a bordo della nave Ocean Viking, altri 78 sono giunti in porto su un barcone soccorso dalle motovedette della Guardia di Finanza mentre 21 sono stati intercettati direttamente a terra dopo essere sbarcati sulla spiaggia dell'Isola dei Conigli

Sono stati tutti trasbordati sulle motovedette e condotte sulla terraferma, a Lampedusa, gli 82 migranti che si trovavano a bordo della Ocean Viking. Nei loro confronti è stato attivato un meccanismo di
redistribuzione in diversi paesi europei che, secondo quanto appreso ieri da fonti di governo, prevede che 24 restino in Italia. Gli altri in Germania (24), Francia (24), Portogallo (8) e Lussemburgo (2).
I militari della Guardia Costiera sono saliti stamane a bordo della Ocean Viking per una ispezione. Si trattava di una verifica tecnica della nave e della certificazione in possesso ai sensi delle norme comunitarie ed internazionali vigenti al fine di accertare le condizioni di sicurezza della nave. "Una prassi", secondo la Guardia costiera, già effettuata in passato su altre navi Ong.
Dopo 14 mesi di porti chiusi, l'Italia, dunque, assegna per la prima volta ad una nave delle Ong un approdo sicuro per accogliere i migranti soccorsi davanti alla Libia.
La decisione del governo sembra dunque porre fine alla politica dei divieti e della guerra alle navi delle organizzazioni umanitarie da parte di Matteo Salvini, che infatti attacca il nuovo esecutivo Pd-M5s: "Eccoli lì, porti aperti senza limiti - dice l'ex ministro dell'Interno - questi sono matti, è una resa a chi vuole fare dell'Italia il campo profughi d'Europa".
In realtà la questione è tutt'altro che risolta e non è detto che quando la prossima nave si presenterà davanti alle coste italiane - la stessa Ocean Viking ha già fatto sapere che tornerà immediatamente in zona Sar - le scelte saranno identiche, perché tra gli stessi alleati di governo le posizioni sono ancora distanti. Al Pd che esulta, con Dario Franceschini che parla della "fine della propaganda di Salvini sulla pelle dei disperati in mare", risponde infatti Luigi Di Maio. "C'è un grande equivoco sul fatto che sia stato assegnato un porto sicuro alla Ocean Viking - puntualizza il ministro degli Esteri - per il semplice motivo che noi lo abbiamo assegnato solo perché l'Europa ha deciso di aderire alla nostra richiesta di prendere gran parte di quei migranti". Come dire: senza accordo i migranti sarebbero rimasti ancora in mare.
Ma la Ocean Viking non è entrata a Lampedusa, formalmente per non limitare l'operatività dello stesso porto e dell'aeroporto dell'isola: gli 82 a bordo sono stati trasferiti sulle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di Finanza e poi trasferiti nell'hotspot di contrada Imbriacola per le procedure di identificazione. Una mossa che scatena la rabbia del sindaco di Lampedusa, Totò Martello. "Accoglienti sì, stupidi no. Questa decisione non ha alcun senso, chi decide dovrebbe studiare la geografia: la nave era più vicina a Porto Empedocle che non a Lampedusa e fra qualche giorno i migranti dovranno essere trasferiti, utilizzando il traghetto di linea per Porto Empedocle, dove invece avrebbero potuto sbarcare direttamente".
Soddisfazione arriva invece dalle Ong. "Aver ricevuto il porto sicuro è una buona notizia - afferma il coordinatore di Sos Mediterranee Nicola Stalla - Ma dover aspettare da qualche giorno a qualche settimana non è accettabile. L'Ue crei un meccanismo efficace e prevedibile che garantisca porti sicuri per sbarcare le persone". Anche perché, a prescindere dalle navi delle Ong, i migranti continuano a partire: 12 tunisini sono arrivati da soli a Lampedusa su un barchino, dieci sull'isolotto di Lampione, mentre altri 70 sono stati soccorsi a bordo di una barca a vela davanti alle coste calabresi. Il che vuol dire due cose: che le 'navi madre' sono ancora operative e che la rotta est che dai Balcani porta via mare in Italia è sempre più attiva.
redistribuzione in diversi paesi europei che, secondo quanto appreso ieri da fonti di governo, prevede che 24 restino in Italia. Gli altri in Germania (24), Francia (24), Portogallo (8) e Lussemburgo (2).
I militari della Guardia Costiera sono saliti stamane a bordo della Ocean Viking per una ispezione. Si trattava di una verifica tecnica della nave e della certificazione in possesso ai sensi delle norme comunitarie ed internazionali vigenti al fine di accertare le condizioni di sicurezza della nave. "Una prassi", secondo la Guardia costiera, già effettuata in passato su altre navi Ong.
Dopo 14 mesi di porti chiusi, l'Italia, dunque, assegna per la prima volta ad una nave delle Ong un approdo sicuro per accogliere i migranti soccorsi davanti alla Libia.
La decisione del governo sembra dunque porre fine alla politica dei divieti e della guerra alle navi delle organizzazioni umanitarie da parte di Matteo Salvini, che infatti attacca il nuovo esecutivo Pd-M5s: "Eccoli lì, porti aperti senza limiti - dice l'ex ministro dell'Interno - questi sono matti, è una resa a chi vuole fare dell'Italia il campo profughi d'Europa".
In realtà la questione è tutt'altro che risolta e non è detto che quando la prossima nave si presenterà davanti alle coste italiane - la stessa Ocean Viking ha già fatto sapere che tornerà immediatamente in zona Sar - le scelte saranno identiche, perché tra gli stessi alleati di governo le posizioni sono ancora distanti. Al Pd che esulta, con Dario Franceschini che parla della "fine della propaganda di Salvini sulla pelle dei disperati in mare", risponde infatti Luigi Di Maio. "C'è un grande equivoco sul fatto che sia stato assegnato un porto sicuro alla Ocean Viking - puntualizza il ministro degli Esteri - per il semplice motivo che noi lo abbiamo assegnato solo perché l'Europa ha deciso di aderire alla nostra richiesta di prendere gran parte di quei migranti". Come dire: senza accordo i migranti sarebbero rimasti ancora in mare.
Ma la Ocean Viking non è entrata a Lampedusa, formalmente per non limitare l'operatività dello stesso porto e dell'aeroporto dell'isola: gli 82 a bordo sono stati trasferiti sulle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di Finanza e poi trasferiti nell'hotspot di contrada Imbriacola per le procedure di identificazione. Una mossa che scatena la rabbia del sindaco di Lampedusa, Totò Martello. "Accoglienti sì, stupidi no. Questa decisione non ha alcun senso, chi decide dovrebbe studiare la geografia: la nave era più vicina a Porto Empedocle che non a Lampedusa e fra qualche giorno i migranti dovranno essere trasferiti, utilizzando il traghetto di linea per Porto Empedocle, dove invece avrebbero potuto sbarcare direttamente".
Soddisfazione arriva invece dalle Ong. "Aver ricevuto il porto sicuro è una buona notizia - afferma il coordinatore di Sos Mediterranee Nicola Stalla - Ma dover aspettare da qualche giorno a qualche settimana non è accettabile. L'Ue crei un meccanismo efficace e prevedibile che garantisca porti sicuri per sbarcare le persone". Anche perché, a prescindere dalle navi delle Ong, i migranti continuano a partire: 12 tunisini sono arrivati da soli a Lampedusa su un barchino, dieci sull'isolotto di Lampione, mentre altri 70 sono stati soccorsi a bordo di una barca a vela davanti alle coste calabresi. Il che vuol dire due cose: che le 'navi madre' sono ancora operative e che la rotta est che dai Balcani porta via mare in Italia è sempre più attiva.