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ECONOMIA

L'istituzione promuove l'Italia e il suo governo

L'Italia scala la classifica generale 'doing business 2016' della Banca mondiale

Il Bel Paese risale 11 posizioni e si classifica al 45mo posto

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L'Italia scala la classifica generale 'doing business 2016' della Banca mondiale, guadagnando undici posizioni e salendo al 45mo posto rispetto alla 56ma posizione dell'anno scorso. 

La stessa istituzione avverte però che i dati del "Report doing business 2015 "sono pro-forma e riflettono correzioni sui dati, ossia i miglioramenti che sono avvenuti nel corso degli ultimi 12 mesi. Al primo posto di questa classifica si conferma Singapore, seguito da Nuova Zelanda e Danimarca.

"I dati rappresentano un ottimo risultato per il nostro Paese. Abbiamo dunque intrapreso la strada giusta. Occorre continuare a lavorare in questa direzione con l'obiettivo di arrivare tra le prime venti posizioni al mondo", afferma il vice ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda.

Il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, in un tweet, invita ad andare "avanti con più liberalizzazioni e semplificazioni".

E sempre su twitter scrive anche Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd: "La Banca mondiale segna un netto miglioramento dell'Italia. Grazie alle riforme scaliamo la classifica mondiale. La realtà vince sulle chiacchiere"
 
Apprzzando il Jobs Act, che ha ridotto la ridondanza di norme, la Banca mondiale mette in evidenza l'importanza di un sistema legale solido per le imprese e per realizzare business. In Italia - osserva - i tempi per risolvere dispute commerciali nei tribunali erano di 1.210 giorni nel 2013, tre volte di più che Germania o Regno Unito.