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ITALIA

La morte sabato scorso a Sloviansk, nell'est Ucraina

L'addio ad Andy Rocchelli, il fotoreporter ucciso in Ucraina

Il funerale nel seminario vescovile di Pavia. Tanti i parenti e gli amici che si sono stretti attorno ai familiari del giovane

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Andrea Rocchelli
Pavia
Una folla di amici e parenti si è stretta attorno ai familiari di Andy Rocchelli, il fotoreporter trentenne ucciso sabato scorso a Sloviansk, in Ucraina, dopo essere stato raggiunto da un colpo di mortaio. Questa mattina il funerale nel seminario vescovile di Pavia.
 
Erano presenti, tra gli altri, anche il vescovo Giovanni Giudici, il sindaco Alessandro Cattaneo, oltre al rettore e a numerosi docenti dell'Università di Pavia, dove insegna la madre del giovane. E poi gli amici di "Cesura Lab", il collettivo di fotografi-narratori di Pianello Valtidone (Piacenza) fondato tra gli altri da Rocchelli.  Don Andrea Migliavacca, rettore del seminario di Pavia, grande amico di Andy sin dai tempi in cui il fotoreporter frequentava il gruppo scout, ha ricordato Rocchelli come "amico e fratello".
 
Un ragazzo del Senegal ha descritto Andy come "una persona che sapeva raccontare le sue storie senza usare parole difficili. Era un uomo pacifico che si è sempre impegnato per la pace. Mi ha aiutato a ritrovare la fiducia negli altri che, per la mia condizione di immigrato, avevo perso".
 
Una rappresentante della comunità ucraina di Pavia ha voluto esprimere la sua vicinanza ai familiari del fotoreporter: "L'ho conosciuto ad un incontro svoltosi il 2 aprile a Pavia: mi ha colpito l'onestà con cui raccontava i fatti senza prendere posizione, sentendo il dovere di arrivare alla verità. Da madre di un figlio che in Ucraina sta difendendo la patria dagli aggressori, mi sento molto vicina al dolore della mamma di Andy".
 
Infine il ricordo degli amici e compagni di lavoro di "Cesura Lab": "Oggi il nostro collettivo compie sei anni; Andy era il motore brillante del nostro gruppo. Ci diceva sempre: 'Ciò che è importa è l'anima di quello che facciamo'. Spesso aggiungeva anche: 'Confrontandomi con il diverso riesco a sentire me stesso'".