POLITICA
"Auspico un appoggio largo"
L'annuncio di Calenda: "Mi candido a sindaco di Roma"
"Un dovere e una grande avventura" dice il leader di Azione ed ex ministro dello Sviluppo Economico, ospite di "Che tempo che fa" su Rai 3. "Il Pd mi appoggi se mi ritiene sindaco adatto, difficile fare primarie in emergenza sanitaria"

"Mi candiderò a sindaco di Roma: un dovere e una grande avventura". Così Carlo Calenda, ospite di "Che tempo che fa" su Rai 3. "Non posso parlare per il Pd, partecipo a un tavolo. Auspico un appoggio largo e cercherò in tutti i modi possibili di mettere insieme una squadra molto larga".
Sulla possibilità di affrontare le primarie, come chiesto dai Democratici, ha replicato: "Fare le primarie oggi sarebbe complicato, farle più avanti significherebbe parlarci addosso per mesi. Io di destra o sinistra? Sono un socialdemocratico liberale". E aggiunge: "Il Pd dovrebbero appoggiarmi se pensa che io sia la persona adatta per governare Roma. Entrambi pensiamo che la gestione dei Cinque stelle sia stata disastrosa. I mali di Roma vengono da lontano, ma con M5s e Raggi è peggiorato tutto" aggiunge.
"Io ho fatto anche lo scrutatore alle primarie del Pd, ma credo che dobbiamo cercare di allargare il campo il più possibile. E poi c'è un piccolo dettaglio, c'è un'emergenza sanitaria. Come pensiamo che la gente esca di casa? E poi dalle primarie uscirono sconfitti Sassoli e Gentiloni, che ora il Pd vorrebbe candidati. Fare le primarie oggi è molto complicato, farle tra mesi vorrebbe dire parlare di noi per mesi", ha aggiunto Calenda.
"La politica - ha detto - è diventato un grande scontro ideologico, una lotta tra tribù. Ma così cade tutto,cade l'attualità dell'azione amministrativa, della fiducia dello Stato. Poi arriva un'epidemia e ci si accorge dell'importanza dello Stato, che decide la vita delle persone. La politica è l'arte di governo, sennò è solo rumore di sotto fondo...".
Le elezioni sono in programma nella primavera 2021, in una tornata che coinvolge, tra l'altro, anche Milano, Napoli, Torino e Bologna.
Sulla possibilità di affrontare le primarie, come chiesto dai Democratici, ha replicato: "Fare le primarie oggi sarebbe complicato, farle più avanti significherebbe parlarci addosso per mesi. Io di destra o sinistra? Sono un socialdemocratico liberale". E aggiunge: "Il Pd dovrebbero appoggiarmi se pensa che io sia la persona adatta per governare Roma. Entrambi pensiamo che la gestione dei Cinque stelle sia stata disastrosa. I mali di Roma vengono da lontano, ma con M5s e Raggi è peggiorato tutto" aggiunge.
"Io ho fatto anche lo scrutatore alle primarie del Pd, ma credo che dobbiamo cercare di allargare il campo il più possibile. E poi c'è un piccolo dettaglio, c'è un'emergenza sanitaria. Come pensiamo che la gente esca di casa? E poi dalle primarie uscirono sconfitti Sassoli e Gentiloni, che ora il Pd vorrebbe candidati. Fare le primarie oggi è molto complicato, farle tra mesi vorrebbe dire parlare di noi per mesi", ha aggiunto Calenda.
"La politica - ha detto - è diventato un grande scontro ideologico, una lotta tra tribù. Ma così cade tutto,cade l'attualità dell'azione amministrativa, della fiducia dello Stato. Poi arriva un'epidemia e ci si accorge dell'importanza dello Stato, che decide la vita delle persone. La politica è l'arte di governo, sennò è solo rumore di sotto fondo...".
Le elezioni sono in programma nella primavera 2021, in una tornata che coinvolge, tra l'altro, anche Milano, Napoli, Torino e Bologna.