Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/L-ex-di-Sofia-Vergara-fa-causa-all-attrice-per-la-custodia-di-2-embrioni-fertilizzati-in-provetta-d639b7d2-2ac2-4cf6-b6dd-289cea2ba13d.html | rainews/live/ | true
PEOPLE

Lui è Nick Loeb, l'uomo d'affari che è stato legato alla star per qualche anno

L'ex di Sofia Vergara fa causa all'attrice per la custodia di 2 embrioni fertilizzati in provetta

"Sofia vuole che restino per sempre nel freezer, ma i nostri bambini hanno diritto alla vita" ha scritto l'uomo sul New York Times a proposito di due embrioni fertilizzati in provetta durante la loro love story  

Condividi
Sofia Vergara (LaPresse)
L'ex compagno di Sofia Vergara ha fatto causa all'attrice per ottenere la custodia di due embrioni fertilizzati in provetta durante la loro love story. "Sofia vuole che restino per sempre nel freezer, ma i nostri bambini hanno diritto alla vita", ha scritto sul New York Times, Nick Loeb, l'uomo d'affari della Florida che per qualche anno è stato legato alla star colombiana protagonista del serial "Modern Family" in onda sulla Abc.

"I nostri embrioni sono vita, non una mera proprietà", ha sostenuto Loeb, secondo cui l'azione legale, presentata in California, solleva "interrogativi importanti sui temi del diritto alla vita, la religione e l'essere genitori". 

Nick e Sofia, che ha già un figlio di 23 anni nato da un matrimonio lampo quando era giovanissima, si erano imbarcati nel "progetto famiglia" nel 2012, dopo due anni che stavano insieme. 

Loeb non lo dice, ma la scelta di optare per la riproduzione in provetta con tanto di madre surrogata fu probabilmente ispirata al desiderio di non complicare con una gravidanza, la fulminante carriera dell'attrice che per due anni consecutivi Forbes ha valutato la più pagata della tv americana.

Due o tre tentativi andati a vuoto avevano però creato tensioni nella coppia, facendo aumentare in lui il desiderio di diventare padre, mentre lei si disaffezionava alla prospettiva di biberon e pannolini. Col risultato che, di lì a poco, ognuno è andato per la sua strada.

Erede di una dinastia di banchieri e filantropi ma che nella vita ha navigato a zig zag tra aspirazioni politiche (repubblicane) e tentativi più o meno fortunati di business,
Loeb ha spiegato sul New York Times che per lui diventare padre è una scelta ispirata a ragioni familiar-religiose: padre ebreo, mamma episcopale divorziati quando lui aveva soltanto un anno, Nick è stato cresciuto da una nanny irlandese e cattolica che gli ha fatto da seconda madre. E' stata proprio questa fede che gli ha dato la voglia di diventare papà a tutti i costi.

"Un uomo che vuole assumersi tutte le responsabilità di esser padre ha diritto di esserlo anche se la donna obietta", ha scritto sul Times senza farsi troppe illusioni sull'esito della sua causa.

Dei dieci casi simili al suo scovati dai suoi avvocati, solo due hanno ricevuto ragione dal giudice: in entrambi casi, donne che si erano sottoposte alla chemioterapia e per le quali l'embrione congelato rappresenta l'ultima chance di maternità.