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ECONOMIA

Schaeuble: necessario uscire da fase tassi bassi

Bce lascia tassi invariati. Draghi: ripresa sembra guadagnare slancio

La Bce ha lasciato invariati i tassi d'interesse: il tasso principale rimane fermo al minimo storico. Ridotti a 60 miliardi al mese il ritmo degli acquisti di titoli da aprile a dicembre, dagli attuali 80 miliardi di euro

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Ci sono segni che "la ripresa ciclica" dell'Eurozona "stia guadagnando ritmo", mentre "l'inflazione è cresciuta, soprattutto per via degli aumenti dei prezzi di energia e cibo". Nondimeno "le pressioni inflazionistiche rimangono basse" e "cresceranno solo gradualmente nel medio termine", queste le parole del  presidente della Bce, Mario Draghi, in conferenza stampa, dopo la decisione dell'Eurotower di lasciare i tassi invariati. Senza euro non c'è mercato unico ed è quindi irrealistico pensare a qualcosa di diverso dall'euro", ha detto Draghi. Che rassicura "i rischi economici restano, ma meno pronunciati".

Il ministro delle Finanze tedesco Schaeuble ha attaccato sui tassi bassi spiegando che 'le misure di politica fiscale e monetaria hanno raggiunto il limite', ma Mario Draghi ancora una volta li ha lasciati  invariati e anzi ha annunciato che i livelli dei tassi di interesse al livello attuale o più basso per un periodo prolungato e anche oltre l'orizzonte temporale del Qe che al momento è atteso concludersi a dicembre. Ma riduce a 60 miliardi al mese il ritmo degli acquisti di titoli da aprile a dicembre, dagli attuali 80 miliardi di euro.

L'Europa a due velocità
Il senso di un'Europa a più velocità è che "non tutti i paesi sono pronti a procedere insieme allo stesso modo" e "per come l'ho capito io, il senso è che si tratterà di un accordo aperto, disponibile a qualsiasi altro paese voglia unirsi", ha detto Draghi, spiegando che "per il resto non ne so abbastanza, e forse ne saprò di più stanotte". In serata Draghi parteciperà al consiglio Ue.

Attuare riforme e favorire la crescita
In tutti i Paesi dell'area euro servirebbero maggiori sforzi quest'anno sull'attuazione di riforme, ha affermato il presidente della Bce. Al tempo stesso bisognerebbe puntare a una composizione dei piani di bilancio più favorevole alla crescita, garantendo il pieno rispetto delle regole del Patto di stabilità.

I tassi invariati. Avanti con politica di Qe
Il principale tasso di interesse ufficiale dell'area euro, resta intanto inchiodato a zero, il tasso sui depositi parcheggiati dalle banche presso la stessa istituzione resta al meno 0,40 per cento mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta al più 0,25 per cento. Con un comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo, l'istituzione ha anche confermato la prosecuzione degli acquisti di titoli almeno per tutto il 2017. Si tratta del Quantitative easing, la cui mole dal mese prossima tornerà al livello iniziale di 60 miliardi di euro al mese, dagli 80 miliardi attuali. E questo intervento proseguirà oltre, se necessario. Decisioni in linea con le attese.

La Bce prevede che i tassi resteranno a livelli zero, se non ancora più bassi, "per un periodo esteso di tempo, ben oltre l'orizzonte" degli acquisti previsti dal programma di quantitative easing, ovvero ben oltre il dicembre 2017, ha dichiarato il presidente della Bce, sottolineando come, se necessario, Francoforte è pronta a estendere la durata e l'ammontare del piano. 

"L'euro è irrevocabile"
L'euro "è irrevocabile e noi siamo pronti", ha detto Draghi, rispondendo a una domanda sulle continue voci di rischi di uscita di questo o quel paese dall'area dell'euro. "Non vedo questo problema - ha continuato Draghi - c'è qualche tensione ma niente di eccezionale". "Proprio sulla base dell'esperienza fatta nell'euro possiamo solo ricordare - ha detto Draghi - che nell'ultimo sondaggio Eurobarometro oltre il 70% della popolazione si è detta a favore dell'euro e le percentuali sono in crescita". Negli anni della crisi "tre paesi hanno aderito all'euro" e tutti "percepiscono i grandi vantaggi collegati al mercato unico". "Seguiamo le cose con grande attenzione - ha detto ancora Draghi - ma senza alcuna ansia".

"Non c'è urgenza su nuove misure di stimolo"
La Bce ha "perso il senso di urgenza" riguardo all'assunzione di ulteriori misure di stimolo,  detto Draghi a chi gli chiedeva cosa è cambiato nella politica monetaria della Bce da gennaio a oggi.

"Stiamo monitorando distorsioni sul mercato tedesco"
La Banca Centrale Europea sta "monitorando le cause" del persistente abbassamento dei costi del debito tedesco ma è ancora "nella fase preliminare dell'analisi", ha spiegato Draghi, secondo il quale il fenomeno "ha diverse cause: i bond tedeschi a breve scadenza sono visti come un bene rifugio e quindi ci sono fenomeni di corsa alla qualità".

"Nessuna giustificazione per attaccare Germania ed euro"
"Non c'è alcuna giustificazione" per attaccare la Germania per il suo surplus e per sostenere che l'euro sia una valuta manipolata. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, in conferenza stampa a Francoforte. "La moneta della Germania è l'euro e la Bce è indipendente, come dicono i trattati. Il valore dell'euro è determinato dal mercato, riflettendo l'impegno internazionale come espresso in sede di G7 e G20", ha spiegato Draghi, rispondendo sulle critiche avanzate dal presidente Usa, Donald Trump. "Nessun Paese dell'eurozona può essere considerato manipolatore" e anche il tasso dei Treasury Usa "non è manipolato".