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POLITICA

Montecitorio

La Camera approva in via definitiva la Manovra con 313 sì. Il Pd non partecipa al voto

Il presidente Mattarella ha firmato il provvedimento

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L'aula della Camera ha approvato la manovra in via definitiva la manovra nel pomeriggio con 313 sì e 70 contrari. Pd e Leu non hanno partecipato al voto pur restando in aula. In precedenza, la Camera aveva concluso l'esame dei 244 ordini del giorno. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha seguito in Aula le dichiarazioni di voto.

Fonti del Quirinale fanno sapere che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha poi firmato la legge di Bilancio. Il provvedimento attende solo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il termine ultimo era quello del 31 dicembre, cioè domani, per evitare l'esercizio provvisorio.

Conte: soddisfatti approvazione, ora qualche giorno pausa 
"Siamo soddisfatti dell'approvazione, adesso ci prendiamo qualche giorno di pausa". Così il premier Giuseppe Conte, avvicinato dai cronisti in Transatlantico, subito dopo il via libera del Parlamento alla Manovra. E poi: "Il 2018 si chiude con la prima manovra economica del governo del cambiamento. Una manovra frutto di scelte di politica economico-sociale ben precise orientate a redistribuire ricchezza e a puntare sugli investimenti. Il tutto rispettando appieno la volontà espressa dagli elettori. Finisce un anno, ma inizia la stagione del riscatto con più diritti, più crescita, più equità sociale e con al centro il lavoro. L'Italia è pronta a ripartire. E a tornare grande", scrive su Instagram Conte.

Tria: evitato commissariamento Ue per 5-7 anni
Il traguardo della manovra è stato raggiunto "entro i tempi previsti che ci hanno evitato da un lato la gestione del bilancio con le mani legate dall'esercizio provvisorio e dall'altro una procedura europea per deficit eccessivo che di fatto avrebbe commissariato il paese per  5-7 anni". Lo dice in una nota il ministro dell'Economia Giovanni Tria, sostenendo che si rispettano "le promesse elettorali con una manovra mirata a sostenere la crescita e a difendere la pace sociale in una congiuntura europea e internazionale che non si annuncia favorevole".

Il Pd non ha partecipato al voto finale
''Non parteciperemo al voto; non vogliamo essere i vostri complici in questo disegno''. Il deputato del Pd, Emanuele Fiano, nel corso delle dichiarazioni di voto finali, aveva spiegato che gli esponenti del Pd sarebbero restati in aula ''per il rispetto che portiamo al tempio della democrazia che è il Parlamento'' ma, ''non intendiamo partecipare a questo vostro disegno, questa maggioranza vuole modificare lo statuto della nostra democrazia".

Scintille tra Lega e FI
Il voto finale sulla manovra sembra approfondire il solco tra Lega e FI. Durissima la reprimenda che dagli 'azzurri' arriva agli alleati sul piano locale: "La manovra è stata fatta affidando le chiavi della politica economica al M5s che non vuole sviluppo e ricchezza, ma solo alimentare odio e invidia sociale. Ebbene: noi con loro non c'entriamo niente e con loro non vogliamo avere niente a che fare", scandisce Roberto Occhiuto in sede di dichiarazione di voto finale. Altrettanto severa la replica dalla Lega, poco dopo. "Forza Italia prova disprezzo per questa manovra e anche per noi? Se non ricordo male, il governo Monti lo appoggiarono loro e la macelleria sociale iniziata con quel governo è partita proprio dalla legge Fornero, che oggi proviamo a correggere", mette in chiaro Riccardo Molinari.

Gelmini: "E' manovra contro buonsenso" 
"Con questa manovra il governo ricava 76 mln di euro all'anno dal taglio delle pensioni di platino. Mentre, con il blocco delle indicizzazioni, taglia 3 mld e 600 mln in tre anni a 7 mln di pensionati. E' manovra contro il buonsenso e i pensionati". Così su Twitter Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia.

Manovra, M5S chiede a 10 deputati motivi assenza voto
"La Legge di Bilancio è un provvedimento cruciale e di fondamentale importanza. Lo Statuto del nostro Gruppo prevede che "ciascun componente è tenuto a partecipare alle attività del Gruppo e ai lavori della Camera, sia in Assemblea sia in Commissione". Abbiamo chiesto a Lucia Azzolina, Emanuela Del Re, Andrea Colletti, Andrea Vallascas, Sara Cunial, Luigi Gallo, Gianluca Rospi, Lorenzo Fioramonti, Alvise Maniero e Valentina Corneli, assenti al voto, di fornire una esaustiva delucidazione in merito". Lo afferma il direttivo del gruppo M5S alla Camera.

Fico: evitato esercizio provvisorio
''Se oggi mi si critica perché sono stato parziale, sono stato fazioso, vi dico che questo non è assolutamente vero. Non mi sono voluto prendere la responsabilità, che sarebbe stata assolutamente assurda, di mandare il nostro paese in esercizio provvisorio allungando i tempi della discussione'' sulla manovra. Il presidente della Camera, Roberto Fico, con un messaggio su Facebook, risponde alle critiche sull'esame del ddl bilancio a Montecitorio.

Ieri il governo aveva ottenuto la fiducia posta sulla legge di bilancio alla Camera dei Deputati con 327 voti favorevoli e 228 voti contrari in una corsa contro il tempo per evitare l'esercizio provvisorio che sarebbe scattato dal 1° gennaio.

Il ministro Tria smentisce dimissioni
"Io non mi dimetto. Non esiste, nel modo più assoluto. Ho letto che è stato scritto, ma è una cosa che non esiste. Ma poi, spiegatemi perché dovrei andarmene proprio adesso?". Smentisce così, in un colloquio con Repubblica, l'ipotesi di sue dimissioni il ministro dell'Economia, Giovanni Tria. "Se è vero che sono il vincitore morale - spiega - a maggior ragione continuo a fare il ministro.Se me ne fossi voluto andare, l'avrei fatto tre mesi fa (...) la sera in cui hanno annunciato il deficit al 2,4%. Lì sì che c'era un motivo. Non l'ho fatto allora - rimarca - quella sera del 2,4%. Oggi siamo qui ed è possibile capire perché presi quella decisione. Oggi si possono vedere i frutti di quella scelta". E poi aggiunge: "Scusate, ma chi è che mette in giro le voci delle mie dimissioni?"

Polemiche su post M5S che denunciava: "Siamo sotto attacco, vero e proprio terrorismo"
Non compare più sul Blog delle Stelle il post M5s in cui si diceva, fra l'altro, "siamo sotto attacco", si parlava di "vero e proprio terrorismo", ancorché "mediatico e psicologico" e si guardava al percorso parlamentare della manovra assicurando che "non cederemo ai ricatti. Andremo avanti a testa alta, con il coraggio e l'ambizione di sempre: cambiare in meglio l'Italia. Sempre dalla parte del popolo". Una durissima presa di posizione, che ha però scatenato una vera e propria bufera in aula a Montecitorio. "Il Movimento 5 stelle, dopo parole di eversione, ha avuto un rigurgito di dignità ! Non è ammissibile che un partito politico possa non tanto scrivere, ma anche solo pensare che sia in atto un attacco terroristico da parte di forze democratiche. Però non basta eliminare un post per cancellare la vergogna" rileva Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, dopo la cancellazione del post. 

"Con questo post del blog del M5S è stato sparato contro l'Aula di Montecitorio l'equivalente di un colpo di fucile alla libera determinazione di chi in Parlamento sostiene con la faccia, le parole e gli atti le sue ragioni. Siamo in presenza di un'aggressione alle opposizioni e allalibera informazione, che è stata già umiliata nelle forme e nella maniera previste dalla legge di bilancio. Quello del M5S è un atteggiamento vigliacco e offensivo nei confronti di qualsiasi componente della Camera". Così Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.

Fico: nessun attacco a democrazia, opposizione fa il suo lavoro
"Da presidente della Camera dico che la democrazia non è sotto attacco. Tutti si esprimono in modo libero, le opposizioni fanno il loro lavoro: è loro diritto opporsi alla legge di  bilancio''. Lo sottolinea il presidente della Camera, Roberto Fico, parlando del post pubblicato sul blog M5S. ''Non c'è nessun attacco delle lobby, ognuno fa il suo lavoro e io lo difenderò sempre, qui dento e fuori di qui'', precisa.