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MONDO

Dopo il Referendum

Catalogna, è sciopero generale: piazze gremite "contro la repressione"

Strade e autostrade bloccate dai cortei, si fermano trasporti e commercio, slogan contro la polizia spagnola. E' la fotografia odierna della Catalogna del voto per l'indipendenza. Ma Ugt e Comisiones Obreras non hanno aderito. Atteso un discorso di Re Felipe alla Nazione

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Centinaia di migliaia di persone in piazza in tutta la Catalogna, 37 tra strade e autostrade bloccate dai cortei, in 30mila raccolti davanti alla delegazione della Generalitat catalana a Girona. E' il giorno dello sciopero generale per protestare contro la risposta violenta delle autorità nazionali nel giorno del referendum per l'indipendenza. Lo sciopero - indetto dai sindacati Cgt, Iac e Cos - ha fermato trasporti, commercio, stivaggio e agricoltura.

Ugt e Comisiones Obreras non hanno aderito
A non aderire, sono invece state le due principali confederazioni sindacali spagnole, la Ugt e le Comisiones Obreras (CcOo) perché "in nessun caso avalleranno posizioni che diano copertura" a una dichiarazione unilaterale di indipendenza. "Diciamo chiaramente che non accettiamo quella posizione o quella strategia politica", hanno detto, chiedendo però al governo spagnolo di "aprire uno scenario di dialogo e di proposta di contenuti".

Re Felipe parla alla nazione
Il re Felipe VI terrà a breve un discorso alla nazione in diretta televisiva sulla crisi indipendentista catalana. Lo ha reso noto la Casa Reale. Finora il monarca spagnolo aveva evitato riferimenti diretti alla situazione, una delle crisi istituzionali più pesanti per il Paese negli ultimi 40 anni. 

Folla oceanica a Barcellona
Le manifestazioni più importanti si sono svolte a Barcellona, ma ci sono state concentrazioni in decine di città e comuni catalani. Tutte proteste pafifiche a parte alcuni momenti di tensione davanti alle sedi della Policia Nacional spagnola a Tarragona, Girona e in Via Laietana a Barcellona, protette da cordoni della polizia regionale catalana, dove la gente ha gridato "fuori le forze d'occupazione!".

Puidgemont: proteste siano pacifiche
Il presidente catalano Carles Puigdemont ha lanciato un appello alla popolazione perchè tutte le proteste siano pacifiche e a "rifiutare ogni provocazione".

 

Proteste contro la polizia spagnola
In alcuni comuni ci sono state proteste contro gli alberghi che ospitano agenti della polizia spagnola, di cui viene chiesta la partenza. Anche questi alberghi sono protetti da cordoni di poliziotti catalani, i Mossos d'Esquadra. In un albergo, stando a immagini diffuse da Tv3, gli agenti spagnoli hanno risposto dall'interno con cori da stadio "Espana", "Espana!"

Il governo catalano chiede una mediazione internazionale
Puigdemont ha detto che è "il momento di una mediazione internazionale" con Madrid e ha chiesto all'Ue di "smettere di guardare dall'altra parte" e di favorirla. L'obiettivo dell'indipendenza rimane, ha confermato in sostanza, ma si può trattare.

Esito del voto al Parlamento regionale
Intanto, il portavoce del governo catalano, Jordi Turull, ha ribadito, che il 'Govern' trasferirà al Parlamento regionale i risultati del referendum affinché lo implementi e che sarà la Camera a decidere sulla dichiarazione unilaterale di indipendenza. In un'intervista a Catalunya Radio, ripresa da La Vanguardia, Turull ha inoltre difeso l'azione dei Mossos d'Esquadra, accusati di aver disobbedito al governo spagnolo non impedendo l'apertura dei seggi: "Hanno fatto quello che dovevano fare", ha detto Turull. 

Dibattito al Parlamento Ue sul referendum
Quanto al fronte europeo, mentre la portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas affrontava ieri un difficile briefing con la stampa durante il quale ribadiva che  "è questione interna alla Spagna", nelle ultime ore il voto referendario e il braccio di ferro tra Barcellona e Madrid non sono già più trattati come un mero affare di politica nazionale, come avrebbe voluto Rajoy. L'Europarlamento ha annunciato che dedicherà un dibattito in plenaria mercoledì pomeriggio a Strasburgo al tema "Costituzione, stato di diritto e diritti fondamentali in Spagna alla luce degli eventi in Catalogna".