MONDO
Tensione in Asia
La Corea del Nord "vicina alla fase finale" di un nuovo missile. E gli USA spostano i superjet B1-B
Seul solleva la possibilita' che il Nord effettui ''provocazioni addizionali strategiche'', come piu' lanci di missili e anche il settimo test nucleare. Ad ottobre esercitazione congiunta nella penisola coreana: e il Pentagono schiera gli aerei strategici di stanza a Guam
La Corea del Nord è ''vicina alla fase finale'' di sviluppo di un missile balistico intercontinentale Icbm: lo sostiene il ministero della difesa di Seul in un rapporto al parlamento sul vettore intermedio lanciato venerdi' da Pyongyang e finito nel Pacifico settentrionale dopo il sorvolo del Giappone e la traiettoria di 3.700 km.
Il ministero, riporta l'agenzia Yonhap, solleva la possibilita' che il Nord effettui ''provocazioni addizionali strategiche'', come piu' lanci di missili e anche il settimo test nucleare.
Esercitazioni congiunte ad ottobre
Gli Usa invieranno una portaerei e il relativo gruppo d'attacco vicino alla penisola coreana per un ciclo di manovre navali a ottobre con la marina di Seul: in un rapporto al parlamento, il Ministero della difesa di seul non ha rivelato il nome dell'unita' americana, precisando che Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone terranno tra fine mese e inizio ottobre anche un'esercitazione di allerta sui missili. Gli Usa, scrive l'agenzia Yonhap, dovrebbero inviare in Corea del Sud i superjet b-1b di stanza a Guam, quale monito verso Pyongyang.
Gli F35 Stealth simulano il bombardamento della Corea
In attesa dell grande dispiegamento militare di ottobre un nuovo avvertimento degli Usa al regime di Pyongyang arriva da quattro caccia F-35B Stealth e due bombardieri strategici B-1B, che hanno simulato un bombardamento nei cieli della penisola coreana. Secondo quanto riferito da una fonte del governo di Seul, gli aerei militari americani hanno volato insieme a quattro caccia F-15K sudcoreani. Dopo l'esercitazione, i velivoli sono rientrati nelle basi in Giappone e a Guam.
Il Kuwait mette alla porta l'ambasciatore di Pyongyang
E in attesa dell'incontro a New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, tra il segretario di Stato Usa Rex Tillerson e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il Kuwait ha ordinato all'ambasciatore della Corea del Nord di lasciare il Paese entro un mese. Pressioni diplomatiche che arrivano dieci giorni dopo l'incontro a Washington tra il presidente americano Donald Trump con l'emiro dello Stato del Golfo.
La telefonata tra Trump e Moon
I presidenti sudcoreano e americano, Moon Jae-in e Trump, si sono accordati per applicare a fondo le sanzioni imposte dall'Onu contro la Corea del Nord perché si astenga da effetture ulteriori provocazioni con i test nucleari e missilistici. Durante una conversazione telefonica i due leader hanno concordato sulla necessità di "attuare in profondità" le misure punitive in modo da "isolare Pyongyang" ed "esercitare una pressione economica che la porterà al collasso".
Trump twitta sulle code per la benzina e su "Rocket Man"
Sorprendente è il tweet che il presidente Usa pubblica dopo la telefonata con Moon. Irride il leader nordcoreano: "Ho parlato con il presidente sudcoreano - scrive - e gli ho chiesto come sta 'Rocket Man' (cioè Kim Jong-un, ndr). In Corea del Nord si stanno formando lunghe code per la benzina".
Il ministero, riporta l'agenzia Yonhap, solleva la possibilita' che il Nord effettui ''provocazioni addizionali strategiche'', come piu' lanci di missili e anche il settimo test nucleare.
Esercitazioni congiunte ad ottobre
Gli Usa invieranno una portaerei e il relativo gruppo d'attacco vicino alla penisola coreana per un ciclo di manovre navali a ottobre con la marina di Seul: in un rapporto al parlamento, il Ministero della difesa di seul non ha rivelato il nome dell'unita' americana, precisando che Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone terranno tra fine mese e inizio ottobre anche un'esercitazione di allerta sui missili. Gli Usa, scrive l'agenzia Yonhap, dovrebbero inviare in Corea del Sud i superjet b-1b di stanza a Guam, quale monito verso Pyongyang.
Gli F35 Stealth simulano il bombardamento della Corea
In attesa dell grande dispiegamento militare di ottobre un nuovo avvertimento degli Usa al regime di Pyongyang arriva da quattro caccia F-35B Stealth e due bombardieri strategici B-1B, che hanno simulato un bombardamento nei cieli della penisola coreana. Secondo quanto riferito da una fonte del governo di Seul, gli aerei militari americani hanno volato insieme a quattro caccia F-15K sudcoreani. Dopo l'esercitazione, i velivoli sono rientrati nelle basi in Giappone e a Guam.
Il Kuwait mette alla porta l'ambasciatore di Pyongyang
E in attesa dell'incontro a New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu, tra il segretario di Stato Usa Rex Tillerson e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il Kuwait ha ordinato all'ambasciatore della Corea del Nord di lasciare il Paese entro un mese. Pressioni diplomatiche che arrivano dieci giorni dopo l'incontro a Washington tra il presidente americano Donald Trump con l'emiro dello Stato del Golfo.
La telefonata tra Trump e Moon
I presidenti sudcoreano e americano, Moon Jae-in e Trump, si sono accordati per applicare a fondo le sanzioni imposte dall'Onu contro la Corea del Nord perché si astenga da effetture ulteriori provocazioni con i test nucleari e missilistici. Durante una conversazione telefonica i due leader hanno concordato sulla necessità di "attuare in profondità" le misure punitive in modo da "isolare Pyongyang" ed "esercitare una pressione economica che la porterà al collasso".
Trump twitta sulle code per la benzina e su "Rocket Man"
Sorprendente è il tweet che il presidente Usa pubblica dopo la telefonata con Moon. Irride il leader nordcoreano: "Ho parlato con il presidente sudcoreano - scrive - e gli ho chiesto come sta 'Rocket Man' (cioè Kim Jong-un, ndr). In Corea del Nord si stanno formando lunghe code per la benzina".
I spoke with President Moon of South Korea last night. Asked him how Rocket Man is doing. Long gas lines forming in North Korea. Too bad!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 17 settembre 2017