ECONOMIA
Crisi
La Corte dei Conti lancia l'allarme: nel 2017 mancheranno 13,7 miliardi di gettito
Secondo la magistratura contabile, nella legge di Stabilità, "la tendenza ad accelerare il gettito presente, anticipando quello futuro, pone in sostanza un problema di tenuta delle entrate a partire dai prossimi anni"

Nel periodo 2017-2020 sono a rischio 13,7 miliardi di gettito. A lanciare l'allarme è la Corte dei conti nel documento "Le prospettive della finanza pubblica dopo la legge di stabilità". Secondo la magistratura contabile, nella legge di Stabilità, "la tendenza ad accelerare il gettito presente, anticipando quello futuro, pone in sostanza un problema di tenuta delle entrate a partire dai prossimi anni". Per la Corte dei conti, dunque, tale problema "nelle previsioni incorporate nella legge di stabilità non emerge adeguatamente solo perché sul futuro andamento delle entrate tributarie dovrebbero influire sostanziosi aumenti impositivi riconducibili alla revisione degli oneri detraibili e delle agevolazioni fiscali: due misure accreditate di un maggiore gettito strutturale pari, a regime, a circa 11,8 miliardi l'anno". Tuttavia, "tale prospettiva - si legge nel documento della magistratura contabile - soggiace ad un rilevante grado di incertezza".
Stretta del credito anche per il 2014, migliora nel 2015
Il credit crunch dovrebbe proseguire anche quest'anno mettendo a rischio una ripresa che in Italia è "assai meno pronunciata che negli altri paesi". E' quanto si legge nel documento della Corte dei conti nel documento "Le prospettive della finanza pubblica dopo la Legge di stabilità". Secondo la magistratura contabile tra le maggiori incognite che offuscano il quadro economico "non sembra esservi tanto il rischio di un aumento dei tassi, quanto la mancata trasmissione al settore reale delle condizioni di abbondante liquidità che si riscontrano sul mercato finanziario". Gli impieghi bancari, infatti, "continuano a diminuire e ciò imbriglia la forza della ripresa che, anche per questa ragione, rimane assai meno pronunciata che negli altri paesi". Del resto, secondo la Corte dei conti, è "più probabile che la restrizione creditizia continui, in media, anche nel 2014, per poi esaurirsi gradualmente a partire dal 2015".
Stretta del credito anche per il 2014, migliora nel 2015
Il credit crunch dovrebbe proseguire anche quest'anno mettendo a rischio una ripresa che in Italia è "assai meno pronunciata che negli altri paesi". E' quanto si legge nel documento della Corte dei conti nel documento "Le prospettive della finanza pubblica dopo la Legge di stabilità". Secondo la magistratura contabile tra le maggiori incognite che offuscano il quadro economico "non sembra esservi tanto il rischio di un aumento dei tassi, quanto la mancata trasmissione al settore reale delle condizioni di abbondante liquidità che si riscontrano sul mercato finanziario". Gli impieghi bancari, infatti, "continuano a diminuire e ciò imbriglia la forza della ripresa che, anche per questa ragione, rimane assai meno pronunciata che negli altri paesi". Del resto, secondo la Corte dei conti, è "più probabile che la restrizione creditizia continui, in media, anche nel 2014, per poi esaurirsi gradualmente a partire dal 2015".