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MONDO

Il presidente Usa: "Sanzioni avranno costo per la Russia"

Ucraina ritira truppe dalla Crimea. Obama: "Usa e Ue uniti nel sostegno a Kiev"

L'Ucraina ordina il ritiro dei propri militari dalla penisola mentre il ministro della Difesa russo è in Crimea per ispezionare le basi. Nel pomeriggio all'Aja si riunisce il G7

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Soldati in Crimea (Lapresse/AP)
Kiev (Russia)
L'esercito russo ha in mano la Crimea. L'Ucraina ha deciso di ritirare le proprie truppe dalla penisola sul Mar Nero. La decisione è stata dettata anche dallo strapotere nella regione degli uomini di Mosca, che una dopo l'altra stavano conquistando tutte le basi militari ucraine. La svolta arriva nel giorno in cui all'Aja si riunirà il G7. Barack Obama ribadisce il sostegno degli Stati Uniti e dell'Europa a Kiev.

L'Ucraina si ritira
Ad annunciare il ritiro di tutti i militari di Kiev dalla Crimea è stato il presidente ucraino ad interim, Olexandr Turchynov. "Il Consiglio di sicurezza nazionale e di difesa ha ordinato al ministero della Difesa di riposizionare le unità militari", ha detto ai capi dei gruppi parlamentari. Il presidente ha poi precisato che è stato anche "ordinato al governo di far evacuare i familiari dei militari ucraini" e "di provvedere alla loro sistemazione" nonché "a quella di tutti coloro che sono costretti a lasciare le loro case". 

Il ministro della Difesa russo in Crimea
E il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, è arrivato in Crimea per ispezionare la Flotta Russa del Mar Nero, che ha preso il controllo di quasi tutte le unità militari nella penisola. Shoigu, uno dei più stretti alleati del presidente Vladimir Putin, ha incontrato il premier crimeo, Seghei Axionov, e il capo dell'amministrazione del porto di Sebastopoli. E' il primo membro del governo russo a visitare il territorio della penisola da quando è stata assorbita nella Federazione Russa.

Un'altra base nella mano dei russi
Le forze di Mosca hanno già issato la bandiera russa su 189 tra unità e strutture ucraine in Crimea. L'ultimo assalto è stato lanciato contro la base navale di Feodosia, a un’ottantina di chilometri a est di Simferopoli. La Russia si era già impadronita di parte della struttura nei giorni scorsi, ma gli uomini di Kiev avevano ancora il controllo dell’armeria, degli alloggi e di altri edifici. I russi hanno attaccato da due direzioni con il sostegno di alcuni elicotteri. Usando armi automatiche e granate stordenti hanno conquistato l’intero complesso. I soldati ucraini sono stati accerchiati e disarmati. Poi gli ufficiali sono stati condotti altrove per essere interrogati.  Un altro attacco, in questo caso senza successo, è stato lanciato contro un dragamine nel lago di Donuzlav.

Rublo ufficialmente in circolazione in Crimea
Intanto il rublo è entrato ufficialmente in circolazione in Crimea. "A partire da oggi - ha annunciato il premier Aksionov - è ufficialmente possibile effettuare pagamenti in rubli". La grivnia, la valuta ucraina, comunque "resta in vigore fino al primo gennaio 2016". Il premier russo, Dmitri Medvedev, ha fatto sapere che pensioni e stipendi pubblici saranno pagati in rubli in base al cambio con la grivnia del 18 marzo.

Nel mirino anche la Transnistria. Oggi il G7 in Olanda 
Prosegue intanto il dispiegamento di truppe russe al confine con l’Ucraina. Si teme anche che Mosca intenda annettere anche la Transnistria, regione russofona della Moldavia. La situazione allarma non solo Kiev, ma anche la comunità internazionale. Oggi all’Aja, in Olanda, è in programma il G7, al quale parteciperanno anche il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. In agenda anche un incontro tra il Segretario di Stato Usa, John Kerry, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. 

Obama: uniti con l'Europa nel sostegno a Kiev
Nel frattempo il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha già lanciato un messaggio a Vladimir Putin. "L'Europa e gli Usa sono uniti nel sostenere il governo e il popolo ucraini e nell'opporsi alle azioni compiute finora dalla Russia", ha detto. Poi ha assicurato che le sanzioni imposte a Mosca "avranno un costo per l'economia russa".

La Polonia: ricevuta proposta russa per spartirci l'Ucraina
Dalla Polonia intanto arriva la notizia che il partito liberaldemocratico russo, la formazione politica del vicepresidente della Duma Vladimir Zhirinovsky, ha inviato una lettera ufficiale al ministero degli Esteri polacco proponendo una spartizione del territorio ucraino. Vi si propone di concentrare gli sforzi per indire un referendum sull'adesione alla Polonia di cinque regioni occidentali dell'Ucraina: Volyn, Lvov, Ivano-Frankovsk, Ternopoli e Rovenskoj. "La proposta risulta talmente particolare che nessuno la prende sul serio", dice il portavoce del ministero Marcin Wojciechowski. Simili offerte sono state fatte anche a Ungheria e Romania.